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mercoledì 3 dicembre 2014

Lo Sapevate Che: E' facile spiegare i gay ai bambini...



Chissà cosa vorrà mai dire: bisogna procreare in maniera naturale, le coppie devono essere quelle naturali, ci si deve amare in maniera naturale, i rapporti sessuali devono essere naturali. Chi sa perché l’aggettivo “naturale” viene così spesso utilizzato per neutralizzare concetti che si ritiene difficile riuscire a spiegare. Difficile perchè la nostra formazione culturale non ci consente talvolta di trovare le parole più adatte. O difficile perché tabù che abbiamo iniziato a considerare naturali – anch’essi naturali – ci impediscono di scorgere quanto di naturale ci sia in mondi che sembrano da noi lontani. Con la complessità della vita della nostra e di quella altrui, dobbiamo abituarci a fare i conti e a trovare parole, quelle adatte, per descrivere i nostri stati d’animo di fronte a fatti che non riusciamo a spiegarci. Potremmo comprendere che ciò che detestiamo, ciò che non sopportiamo, ciò che vorremmo lontano da noi, in realtà ci somiglia. E che l’odio e la repulsione nascono dalla mancanza di conoscenza, dalla paura dell’altro. Di un altro che ci sembra troppo diverso perché si possa avere un reale contatto. In Rete Si Trovano dei video che riprendono le manifestazioni che lo scorso ottobre hanno animato molte piazze italiane intorno al ddl Scalfarotto. Una legge che in sostanza estende la Mancino-Reale sulle discriminazioni etniche, razziali e religiose ad atti motivati da omofobia e trans fobia. Naturalmente un conto è dare un parere giuridico sulla norma, un altro è scendere in piazza, come hanno fatto le Sentinelle in piedi, per dire in maniera troppo semplice che non esistono matrimoni (e unioni) differenti da quelle tra uomo e donna. Che non esiste un modo per avere figli diverso dalla procreazione che ci siamo purtroppo con leggerezza abituati a definire naturale. Un conto è analizzare la norma e comprendere quali potrebbero essere gli eventuali vuoti interpretativi, un conto è dire ai microfoni dei giornalisti presenti in piazza che l’amore omosessuale dovrebbe essere segreto e nascosto perché non si sanno trovare le parole per spiegarlo a un bambino. Che se si inizia a istituzionalizzare l’amore  omosessuale poi si finirà con l’istituzionalizzare l’amore tra esseri umani e cavalli o maiali. Queste parole sono state pronunciate a Napoli, ma scommetto che avremmo potuto sentirle in qualsiasi altra piazza d’Italia. A Torino invece le Sentinelle in piedi chiamano le forze dell’ordine per allontanare pochi manifestanti con cartelli contro l’omofobia. Cristiani che preferirebbero che i loro figli non giocassero con figli di coppie gay, che se escono in strada hanno fastidio nel vedere due uomini o due donne che passeggiano mano nella mano. Matthew Bourne è un coreografo noto per la sua stravaganza. Bourne ha completamente stravolto il “Lago dei Cigni” sostituendo lo stormo di ballerine con cigni maschi. Il principe Sigfried, quindi, si innamora di una Odette maschio con tutto ciò che comporta. Deve non solo prendere atto della propria omosessualità, anche fare i conti con una società che non è pronta a superare quel tabù. Sabato scorso il balletto era in scena a Milano al Teatro degli Arcimboldi e lo spettacolo era pomeridiano. In sala c’erano bambini che hanno chiesto ai loro accompagnatori adulti come fosse possibile che un uomo potesse innamorarsi di un altro uomo. Con quei bambini c’erano degli adulti che hanno trovato le parole per spiegare che esiste un’altra forma di amore, diversa da quella tra uomo e donna. I bambini alla fine dello spettacolo si sono commossi e hanno dimenticato che quello non era l’amore “normale” che vedono a casa tra la loro mamma e il loro papà. Per i bambini è molto più semplice superare i tabù perché non hanno ancora avuto il tempo di strutturare il loro mondo in comportamenti stagni e la famiglia per loro è un luogo di amore, perché a loro davvero basta quello. A noi forse no, e qui nascono i problemi. La famiglia è il prodotto dell’evoluzione culturale di una civiltà, cerchiamo quindi le parole più adatte per spiegare a noi stessi e a chi ci sta accanto che le forme di famiglia sono molteplici, che non esiste una famiglia naturale e una innaturale. Riuscire a trovare queste parole è frutto di evoluzione. Non dimentichiamolo.
Roberto Saviano- L’antitaliano – L’Espresso – 4 dicembre 2014 -

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