Una goccia di sangue per salvare se il fegato si sta
ammalando e se sta nascendo un tumore. Sembra un sogno. Ma potrebbe diventare
realtà grazie alla mimomica, scienza che studia i microRna (piccole molecole
del nostro genoma) per controllare costantemente l’evoluzione della funzione di
un organo. Per il fegato, la ricerca sui microRna potrebbe consentire ad
esempio di individuare quel per cento di persone con la cirrosi che ogni anno
svilupperà un tumore. A prometterlo sono gli studi degli esperti dell’Istituto
Nazionale di Genetica Molecolare (Ingm) “Romeo ed Enrica Invernizzi”m presso il
Politecnico di Milano. Il fegato fino a quando non è altamente compromesso
(basta che funzioni anche solo il 20-30 per cento del tessuto perché non ci
siano segni evidenti della sofferenza) non crea particolari problemi. E spiega
Sergio Abrignani, direttore scientifico dell’Ingm: “Analizzeremo una serie di
microRNA che forniranno lo stato di salute del fegato. Confrontando quelli che
vengono rilasciati da un fegato malato, che possono predire una trasformazione
quando questa ancora non è visibile con i normali mezzi d’indagine, con quelli
di uno sano”. La diagnosi ultraprecoce si avvicina.
Federico Mereta – Tumori – L’Espresso – 11 dicembre 2014 -
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