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mercoledì 17 dicembre 2014

Lo Sapevate che: I migranti hanno la pelle dura...



Brutti tempi per gli immigrati in Italia, presi nel vortice di un malessere sociale che esaspera la guerra fra i poveri. E, fra i poveri, i non italiani, i clandestini in particolare, sono più a rischio di essere additati come gli untori di vecchie nuove malattie. Ma stanno così le cose? I dati lo smentiscono. Nel corso del convegno annuale dell’Inmp, l’Istituto del ministero della Salute che si occupa di poveri e migranti appena concluso è emersa una realtà diversa. Perché i migranti in genere sono tutt’altro che malandati, infatti, pericolosi. Al contrario, arrivando da paesi lontani in cerca di lavoro, gli immigranti sono in generale in condizione di salute migliore della media degli italiani: la mortalità sia nei maschi sia nelle femmine è circa il 30 per cento inferiore alla nostra, tranne che per chi proviene dall’Africa sub sahariana (una minoranza). E’ vero piuttosto che la fascia più emarginata di chi arriva tende a peggiorare una volta stabilitasi in Italia per le cattive condizioni legate alla povertà. Ma questo è il destino della popolazione più fragile del paese. Le disuguaglianze sociali, al di là del colore della pelle, infliggono un hanticap di circa 5 anni nella speranza di vita dei poveri rispetto ai più abbienti e istruiti. Tanto che secondo le stime degli epidemiologici convenuti all’incontro dell’Inmp, se si potessero eliminare le differenze di istruzione in Italia la mortalità dei maschi calerebbe del 30 per cento e delle femmine del 15. “Il problema non sono i migranti. Il problema è la povertà e il bagaglio di malattia che si porta dietro”, commenta il direttore dell’Inmp Concetta Mirisola: “E il sistema sanitario sta facendo la sua parte per contrastare queste disuguaglianze”.
Luca Carra – Sanità – L’Espresso – 18 dicembre 2014 -

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