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domenica 12 marzo 2017

Lo Sapevate Che: Le giravolte di Alfano fanno ridere (ma chi riderà per ultimo sarà lui)...



“Comunque la notizia del momento è che si è sciolto l’NCD”, mi riferisce l’amico giornalista consapevole dell’effetto involontariamente comico di una notizia che non ha nel contenuto l’autorevolezza per rimanere seria (soprattutto se buttata in mezzo a conversazioni mirate per lo più a far ridere, ma molto seriamente). Voglio essere certo del fatto che sia vero che un partito nato nei palazzi appena tre anni fa, sia già finito, sempre e comunque nei palazzi. “Ti giuro, l’ha detto poco fa Alfano. E ha aggiunto che è stata un’esperienza che si conclude con ottimi risultati”. “Per lui”, aggiungiamo in coro, ovviamente ridendo. Ma col senno di poi, da ridere c’è ben poco, forse niente. Angelino Alfano, in questo Paese, al netto di episodi istituzionalmente imbarazzanti (su tutti il caso Shalabayeva e le cariche agli operai dell’AST di Terni a Roma con tanto di reticente ricostruzione dei fatti in Parlamento può apparentemente tutto. Il suo cv è straordinario. A 46 anni è gia stato: Deputato regionale (Forza Italia, in Sicilia), Deputato Nazionale (sempre Forza Italia), Ministro della Giustizia (Governo Berlusconi, con tanto di Lodo Alfano), Segretario del Popolo della Libertà, Ministro dell’Interno (Governo Letta e Governo Renzi) e Ministro degli Esteri (Governo Gentiloni). Per non perdere il grip sulla poltrona ministeriale di volta in volta prospettata, ad un certo punto ha avuto l’ardire di scaricare il padre putativo caduto politicamente in disgrazia, dando luogo ad una scissione nei fatti da subito molto più concreta e tangibile delle tante in corso attualmente a sinistra. Caricandosi qualche spregiudicato avventuriero di palazzo, Alfano si è inventato un partito dal nulla, lasciando di fatto nulla traccia di sé nella politica partecipata, ma dettando orgogliosamente gran parte dell’agenda politica a governi di centro sinistra che senza il suo Nuovo Centro Destra non sarebbero durati un giorno. Lo guardavamo ridendo tantissimo il giorno che cercava di raccontare al mondo e a se stesso il perché del simbolo (un quadrato blu assediato dalle lettere NCD). Lo faceva come se davvero ci fosse un senso diverso da quello chiaro a chiunque avesse voglia e coraggio di aprire la sua pagina su Wikipedia. Dice ora Alfano, dando la linea a se stesso, che adesso bisogna unirsi con altri per dare una casa comune ai moderati liberali popolari italiani. Uno pensa vabbè, andrà con il Pd, farà di tutto per evitare di essere misurato col consenso, non ci sono molte alternative possibili, soprattutto dopo la scissioncina dei Modem–pro. Lo si pensa ridendo, ancora, probabilmente sbagliando, ancora. La pagina Wikipedia di Alfano è già seduta sulla sponda del fiume per un nuovo, incredibile, capitolo.
Diego Bianchi – Il Sogno di Zoro – Il Venerdì di Repubblica – 10 marzo 2017 -

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