Come diceva il vecchio
barista, dopo aver appeso lo shaker al chiodo, ormai il mondo è un mix, anzi, lo è sempre
stato. Non fa eccezione il compenetrarsi delle discipline fisiche, di quelle
spirituali, di quelle del mondo di mezzo. Ognuno ha comunque un suo modo di
vedere e di usare il mondo. Con sette miliardi e mezzo di persone viventi, con
almeno un miliardo di guide autoautorizzate, il mix è al suo to, come si dice
in angloitaliano corrente. Non resta che aspettare la fase successiva, la
comunicazione fra le cose. Noi finalmente statici, fermi e impenetrabili nella
nostra posizione del loto, e lavatrici, telefoni e gadget vari che parlano fra
loro, si danno appuntamenti, viaggiano tramite corriere, tendono trappole agli
altri oggetti per fare carriera. Ogni fine porta a un nuovo inizio, diceva il
Saggio. Ma non ci contate troppo.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il Venerdì di La Repubblica –
17 marzo 2017
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