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martedì 14 marzo 2017

Lo Sapevate Che: Benvenuti a Roma capitale degli impuniti...



Abbiamo telescopi puntati nel cielo alla ricerca di vita in galassie lontane e stiamo distruggendo quella sul nostro pianeta. È probabile che nel vasto universo, per quanto ne sappiamo, nel raggio di secoli luce non vi sia nulla di più straordinario di Roma, la città più sognata, amata, studiata nel mondo. Eppure sta andando in rovina senza che nessuno intervenga, a cominciare dai cittadini che hanno la fortuna di abitarvi. Flaiano scriveva che, di tutte le invasioni subite dall’Italia, la peggiore era stata quella degli italiani. Roma è la meta turistica più desiderata nel Pianeta, ma ormai meno praticata di Amburgo o Toronto, la capitale culturale più conosciuta in Cina o in Brasile, ma non riesce da quattro anni a riaprire il suo teatro più bello, il Valle, quella che ha il centro storico più importante nella storia dell’umanità e le periferie più degradate d’Italia. E qui, da un anno, si discute quasi soltanto della costruzione di uno stadio del pallone. Alla fine i costruttori e le banche hanno ottenuto il loro quartiere fantasma che costerà centinaia di milioni ai romani e non produrrà né economia né lavoro, ma soltanto uffici e centri commerciali vuoti, buoni però per decuplicare il valore normale dei terreni. Nel frattempo la buca davanti a casa mia continuerà a crescere con mio figlio e la vita degli automobilisti scorrerà nelle code del raccordo anulare. Beppe Grillo esulta perché il progetto finale, oltre a fregarsene dei vicoli ambientali, sfonderà soltanto del doppio i limiti imposti dal piano regolatore, invece che del triplo. Quando si dice “cemento zero” Roma rimane la capitale del consumo di suolo in Italia, con tanti saluti allegro romano celebrato dai poeti di tutta Europa. Perché qui non comandano i poeti, ma le banche, i palazzinari e i faccendieri delle terre di mezzo. Più il Vaticano, che controlla un quarto del patrimonio immobiliare, ma ormai è paradossalmente l’elemento più progressista. Chiunque vinca le elezioni poi approva quel che accadrebbe comunque- Infatti si partecipa per perdere. Gli ultimi tre sindaci, Alemanno, Marino e Raggi, la sera della vittoria esibivano la faccia stranita dl goleador che segna per errore in una partita truccata. I romani del resto li avevano votati senza conoscerli, ma soltanto perché avevano riconosciuto quelli di prima. Una volta eletti scendono a patti con i poteri veri e con le corporazioni più responsabili, dai tassisti che protestano col tirapugni ai vigili che si mettono in malattia in massa durante le feste, tanto nessuno sarà mai punito. Se questa è la capitale, chi salverà il Paese?
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di La Repubblica – 10- marzo – 2017 -

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