Mangiare Verdure di Stagione, muoversi
in bici, vestire solo brand ecofrienfly non basta. Il nuovo must è essere
sostenibili e impegnati anche tra le lenzuola. Si chiama green sex ed è il nuovo trend su cui stanno puntando produttori e
profilattici e sex toys. Il pioniere è stato il condom vegano: gli americani di
Glyde sono stati i primi a produrlo. Poi sono arrivati in tanti. Tra i marchi
più forti oggi c’è Sustain, fondato nel 2014 da Jeffrey e Meika Hollender,
rispettivamente padre e figlia. I loro profilattici sono fatti solo con
materiali vegetali non ogm, sono biodegradabili e non testati sugli animali.
Per amanti ecologisti e attenti alla salute dei genitali. Tutto a impatto zero.
E anche con un impegno sociale. Sustain non solo fa sapere che
l’approvvigionamento di gomma per produrre il lattice dei preservativi segue
una filiera “etica”, senza l’aggiunta di sostanze chimiche tossiche nel
prodotto finale, ma anche che il 10% dei profitti delle vendite viene donato ai
servizi per migliorare la salute delle donne. E così ci sentiamo con la
coscienza a posto anche nei momenti più intimi. Intanto nel 2016 il marchio ha
raccolto 2,5 milioni di dollari tra diversi investitori compreso il colosso
Seventh Generation, fondato negli anni ’80 dallo stesso Hollender e da poco
passato a Unilever. L’obiettivo è arrivare in 8mila negozi sparsi per gli Stai
Uniti, dicono. Anche con nuovi prodotti come i lubrificanti bio e le salviette
intime sostenibili. “Diventerà uno dei grandi brand della prossima generazione
di consumatori”, scommette John Reploe, ceo di Seventh Generation. Sustain,
ovviamente, non è da sola. Se i Millennial sono più sensibili alla salute della
Terra, aziende e startup si sono lanciate nel mondo del sesso sostenibile, con
un occhio di riguardo alla responsabilità sociale. Persino Greenpeace ha
stilato la sua guida al sesso eco-friendly, consigliando alcuni brand. La
tedesca Einhorn, ad esempio, oltre a produrre preservativi vegani con un
packaging accattivante, investe il 50%degli utili in progetti ambientali. La
britannica French Letter segue le regole del mercato equo e solidale “per
amanti senza sensi di colpa e che vogliono sentirsi bene quando fanno l’amore”.
Il motto del marchio americano Sir Richard invece è: “Gli additivi chimici non
sono sexy”. E poi c’è il brand di successo L., fondato a San Francisco dalla
fotoreporter Talia Frenkel. Dopo aver viaggiato in aree del mondo in cui
l’accesso ai preservativi è limitato, causando la diffusione del virus
dell’Hiv, Frenkel ha lanciato la sua linea di condom naturali. E come già aveva
fatto Toms per le scarpe, per ogni preservativo venduto L. ne dona uno a un
Paese in via di sviluppo. “Oggi”, spiega Frekel su suo sito, “L. collabora con
oltre 2.800 donne africane, e finora ha distribuito più di un milione di
preservativi nella fascia sub-sahariana”. Non solo: i profilattici non
contengono parabeni, gli imballaggi sono 100% riciclati e tra i servizi
offerti, c’è anche quello della consegna a domicilio, 24 ore al giorno, in bici
(ma solo a Manhattan e San Francisco). Dall’Italia, invece, i vari marchi di
condom eco-friendly sono per lo più acquistabili sul web. Accanto al mondo dei
contraccettivi green, poi, sono arrivati anche i sex toys di legno o plastica
riciclata, e i vibratori con pile riciclabili o a energia solare. Ci sono
giochi erotici senza ftalati, i composti plastificanti che danno flessibilità,
i dildo approvati dalla Peta che donano parte del ricavato ad associazioni
ambientaliste e le manette di neoprene. Senza dimenticare la raccolta
differenziata. Diverse catene di sex shop danno, udite udite, la possibilità di
riciclare i propri articoli.
Lidia
Baratta – Nuovi Mercati –Donna di La Repubblica – 11 marzo 2017
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