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lunedì 20 marzo 2017

Lo Sapevate Che: Come racconterò ai miei nipoti la remuntada del Barcellona...



“Non vediamo Barcellona-Psg?” chiedo entrando in casa dei miei. La domanda è retorica perché la partita non è in chiaro e la pay per view anche stasera ha tolto ai non abbonati, e quindi alle masse, l’evento sportivo più importante. Mia figlia, sul divano con i nonni, non sa che c’era un tempo in cui la Coppa dei Campioni, Mondiali di calcio, Wimbledon, Olimpiadi e F1 si vedevano in tv senza decoder o login, accessibili a tutti, momento culturale di crescita collettiva, condivisione virale di gioie e dolori oltre ogni social network futuro. Mi siedo a tavola, apro twitter per inerzia, il Barcellona segna il 3-0. Dopo il 4-0 subito a Parigi, ora l’impresa del Barcellona non è più impossibile come sembrava, ma noi ci stiamo pigramente rassegnando a vedere un film con Julia Roberts solo perché girato a Roma e mio padre di trafficare su siti pirata pare non avere molta voglia. Chattando per frustrazione scrivo tra amici: ”Che veleno ‘sta cosa che la Champions stia su Mediaset Premium”. Il tempo di posare il telefono che quello si mette a suonare. È Sandro, l’amico Sandro, il sodale Sandro, il tifoso Sandro, l’abbonato Sandro. Visto l’Sos del naufrago, mi lancia la scialuppa dei suoi codici. Mia figlia mi aiuta a memorizzare username e password, ma le connessioni contemporanee con quell’abbonamento sono troppe, non riesco ad accedere. Sandro fa un rapido censimento di amici e parenti connessi, smanetta il dovuto e in un istante mi connetto. Ma per sbaglio si è sconnesso lui. “Scusa Sandro, se la devi vedere tu non fa niente”. “No, vedetevela voi, siete in famiglia, siete un gruppo. E poi hanno appena preso erg ò”. Insomma, ci dice male, nemmeno il tempo di connetterci con la remuntada che la remuntada non c’è più. Il 3-0 è diventato 3-1 e ora il Barcellona dovrebbe farne altri tre in meno di mezz’ora. Forse vedere la partita ora che ci siamo finalmente connessi ha meno senso di prima, ma il dono è stato talmente improvviso e generoso che rinunciarci sarebbe da ingrati. E poi Sandro, dato il risultato, forse ha mollato. E poi non si sa mai, mica è finita. E poi c’è Neymar, che in Brasile chiamano O craque (il crack) ma che a me, più per provocazione che per altro, è sempre sembrato una pippa. Ragion per cui Neymar segna su punizione all’88°, poi su rigore regalato al 90° e infine manda in porta un compagno al 95° per il delirio finale, al Camp Nou quasi come a casa nostra e in chissà quante altre. Col senso di colpa di chi ha appena vinto la lotteria col biglietto dell’amico, prendo il telefono. “Sandro, l’hai vista?”. “In spagnolo!” risponde lui ridendo, “su un sito pirata!”. Ecco, ora sì, raccontarla ai nipoti si può e sarà anche divertente.
Diego Bianchi – Il Sogno di Zoro – Il Venerdì di La Repubblica -17 marzo 2017 -

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