Per ora i vaccinati sono solo 15, ma i risultati ottenuti
hanno lasciato tutti col fiato sospeso. Perché se le fasi successive
confermeranno quanto riferito su “Science Traslational Medicine” dai
ricercatori dell’Università di Oxford, di Napoli, della Okairos, di Stanford e
della GlaxoSmithKline, uno dei Graal della ricerca biomedica potrebbe essere a
portata di mano: il vaccino anti-epatite C. Inseguita da anni, l’immunizzazione
contro il C è finora sfuggita a causa delle caratteristiche del virus,
difficile da coltivare. Ma l’approccio innovativo utilizzato – lo stesso che ha
portato alla messa a punto del vaccino per Ebola approvato dall’Oms, in fase di
frenetica sperimentazione – forse permetterà finalmente di centrare l’obiettivo.
Il preparato si basa su un principio semplice: sfruttare il potere immunologico
di altri virus, in questo caso adenovirus, opportunamente manipolati per non
causare malattie e per contenere al loro interno le proteine del virus che si
vuole sconfiggere, per suscitare la produzione di anticorpi specifici. Contro
l’epatite C sono stati sperimentati due diversi adenovirus con due o quattro
proteine del virus, e tutti i prodotti hanno dato ottima prova di sé: alta
risposta immunologica (mai vista finora – hanno commentato gli autori),
tossicità quasi nulla e ottima tollerabilità. Quasi tutti i gruppi coinvolti
fanno parte di un grande consorzio finanziato dall’Unione europea chiamato
Aditec, coordinato da Donata Medaglini dell’Università di Siena, e la tecnologia
impiegata nello studio è stata messa a punto nei laboratori della ex Okairos di
Pomezia, oggi GlaxoSmithKline, altro membro Aditec: il successo è dunque molto
italiano. I malati di epatite C nel mondo sono oltre 180 milioni, e solo meno
di un quarto riesce a sconfiggere spontaneamente il virus o a convivere con
esso senza andare incontro a cirrosi, con alto rischio di cancro epatico e
morte. I nuovi farmaci sono efficaci, ma costosissimi, e solo un vaccino
potrebbe effettivamente debellare la malattia, come già avvenuto per l’epatite
B. Le fasi successive della sperimentazione dovrebbero iniziare nelle prossime
settimane.
Agnese Codignola – Epatite C – L’Espresso – 25 dicembre