Il web è una scatola potenzialmente vuota, la si può
riempire come si vuole. La si può
rendere una scatola piena di contenuti, oppure si possono vampirizzare
contenuti altrui. Non esiste un codice deontologico condiviso, non esistono
regole. Paradossalmente coloro i quali utilizzano in maniera più “sana” il web
sono proprio i più giovani, i nativi digitali, che riescono non solo a
raccogliere e diffondere contenuti, ma anche e soprattutto a produrre. Sembrerà
un’affermazione scontata eppure, nel mare magnum del web quello che spesso
manca sono proprio i contenuti, i prodotti originali. Ci sono tools (strumenti)
che permettono di diffondere contenuti, ci sono tools che consentono che
consentono di attrarre investitori sui propri spazi grazie alla diffusione di
quei contenuti, ma nessuno strumento potrà mai sostituire la creatività. Quella
resta una prerogativa dell’individuo che sarà in grado di produrre un filmato e
di deciderne il contenuto. Di fare ricerche, scrivere un articolo e condividerlo sul web. Tutto semplice,
almeno in teoria. Nella pratica invece arrivano i problemi perché prerogativa
del web è la velocità e a chi non riesce a tenere il passo, a chi si sente
sorpassato, non resta alternativa: fagocitare il lavoro altrui o ingannare
l’utente.
Mi Sono Spesso chiesto che impatto abbiano il mondo
del web e i suoi numeri giganteschi sui media tradizionali. La
comunicazione politica e il mondo
dell’informazione vivono una crisi senza soluzione e sono a caccia costante di
contatti per attrarre utenti e quindi investitori. All’emorragia di
lettori/fruitori, alla loro crescente diffidenza, troppo spesso non si risponde
con la ricerca, con la creazione di contenuti che possano attrarre, ma ci si
affanna a cercare il click abbassando il livello dell’informazione, puntando
sulla velocità piuttosto che sull’approfondimento, utilizzando il clickbaiting
che consiste sul pubblicare, ad esempio, la foto di un politico o di un
personaggio famoso con una didascalia di questo genere: “L’abbiamo beccato, non
ci potevamo credere e invece…” seguita da un link che spesso dice poco o nulla.
A quel punto il lettore incuriosito porterà traffico. Il clickbaiting (“bait”
significa, appunto, “esca”) non è altro che un amo lanciato al lettore che
abbocca. Molti siti d’informazione ne fanno uso. Beppe Grillo su Facebook
l’utilizza e con lui i siti che gravitano nel suo ecosistema, come ad esempio www.tzetze.it che, qualche giorno fa, apriva la
sua homepage così: “Notizia falsa sui 5Stelle…ALTg3 è stato che…” c’è poi un
link. Ho cliccato mi sono fatto
consapevolmente ingannare!) e la notizia falsa consisterebbe in questo: “tutte”
le forze politiche starebbero manifestando apprezzamento per l’operato del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E invece, per il M5S non è così
e ci tengono a sottolineare che il M5S non manifesta alcun apprezzamento. Ecco
che un’affermazione incompleta fatta dal Tg, diventa una “notizia falsa” perché
deve attirare l’attenzione del lettore. La forma corretta sarebbe quella di
dare la notizia e poi di lasciare all’utente la decisione di approfondire o
meno.
Emiliano Negri è un ragazzo di 23 anni che si
diverte a diffondere notizie false sul web, quest’anno ad Halloween si è travestito
da post di Beppe Grillo. Era all’università, a lezione, e scorreva
distrattamente la home di Facebook quando si è imbattuto nell’ennesimo post
esca di Grillo. E’ così che gli è venuta l’idea: un pannello bianco con una
finestra vuota al centro, nello spazio che nei post in genere occupa
l’immagine. In quella finestra sbuca il mezzo busto di Emiliano. Sopra di lui
la foto del profilo di Grillo con questo testo: “ Gli 80 euro di Renzi non gli
bastavano per il costume dei suoi sogni, ecco cosa si è inventato Emiliano
Negri. Guarda il costume:” e qui, dopo i due punti, un link fittizio, il bait,
l’esca. Vestito così, con una imbracatura costruita ad hoc, Emiliano è andato
al Lucca Comics dove ha divertito chi dai bait click non si fa più ingannare e
chi non sapeva nemmeno che esistessero. Qualcuno pare si sia arrabbiato, ma il
Movimento 5 Stelle ha reagito bene e commentato: “Genio vero!!! Complimenti!”.
Mostrando che anche all’interno del movimento si sta aprendo una riflessione su
come comunicare. Buon segno.
Roberto Saviano – L’antitaliano – L’Espresso – 20 novembre
2014 -
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