Non sarà magnifica, ma un’ossessione lo è davvero. Quella di
Berlusconi per la salvezza sua dai processi, e delle sue aziende dai guai; e
quella della sinistra che non sa vivere senza un nemico, immancabilmente lo
stesso, di cui non è riuscita a liberarsi in vent’anni e di scontri e di
inciuci. Ecco allora che l’ossessione rispunta ancora, stavolta per bocca di
Pier Luigi Bersani: “Dopo l’ultimo incontro Renzi-Berlusconi, il titolo
Mediaset ha guadagnato il 6 per cento: allora ‘sto patto bisognerebbe
allargarlo a tutte le imprese, no a una sola….”. Del resto, già tre mesi fa
(..) . Pier Ferdinando Casini immaginava che al Nazareno si fosse parlato anche
della salvezza di Mediaset. Diaciamo la verità; di B. verrebbe voglia di non
parlare più, di lasciarlo alle cure affettuose di Rossi & Pascale, di
ignorare le sue visite in auto blu con scorta da quei povericristi di Cesano
Boscone. Poi, però, proprio quando sembra che il suo impero si sfarini, il
colpo di coda: perché l’uomo sarà pure la pallida copia di quello che fu, ma il
berlusconismo ancora resiste nella pancia del paese. Così ogni volta l’ex Cav.
Annuncia abdicazioni e finali di partita che tali non sono. E che potrebbero
concretizzarsi solo a patto che… Appunto. Che B. pensi agli affari suoi lo
sanno anche i bambini. Anzi, la stessa “discesa in campo” – preparata fin dal
1992, quando Mani pulite mise per la prima volta il naso nella Fininvest, e
annunciata in tv bel 1994 – fu decisa proprio per salvare l’azienda: altrimenti,
parola di Marcello Dell’Utri, “Silvio sarebbe finito come Angelo Rizzoli”. O
come Bettina Craxi, che fino a quel momento lo aveva difeso dalla Dc di De Mita
decisa a mettere in discussione il duopolio Rai-Fininvest e strappargli una
rete tv. Da allora in poi non c’è stato
appuntamento in cui i due tormenti,
giudiziario e aziendale, non siano divenuti questioni politiche dirimenti. Nel
1994, per esempio, assieme all’invito a comparire per un’inchiesta su Telepiù,
su Berlusconi si abbatte anche la prima sentenza della Corte costituzionale che
lo obbliga a disfarsi di Rete4. Quasi contemporaneamente, regista D’Alema, i
suoi alleati Bossi e Buttiglione lo tradiscono, lasciano il governo senza
maggioranza e lo costringono a cedere il passo. Cosa che B. fa, ma a condizione
che nessuno tocchi Fininvest. E il governo Dini che arriva subito dopo ignora
il dettato della Corte…Patto d’antan. Che Francesco Cossiga, non più Capo dello
Stato, cercherà di ufficializzare lanciando nel 2002 l’idea di un salvacondotto,
insomma di un qualche fantasioso marchingegno che conceda a Berlusconi,
l’immunità purché abbandoni la politica. Esilio in patria. Perché Meravigliarsi,
dunque, se l’intesa Renzi – Berlusconi davvero comprendesse anche la
salvaguardia di Mediaset? Tanto più che è alle viste una ristrutturazione
dell’impero: Mediaset premium, la pay-tv, lascerà la casa madre per diventare
una SpA aperta a nuovi soci: Murdoch? Telecom? E’ una partita troppo importante
dalla quale dipende il futuro della famiglia: non si può abbandonare il campo
proprio ora che far saltare il banco porterebbe solo guai, si ripete B, Anche
se stavolta l’antico ricatto si è rovesciato e dalla parte del “prendere o
lasciare” c’è Renzi. Questa Seconda Repubblica, insomma, sembra non voler
finire mai. E nemmeno quell’ossessione che impedisce di pensare ad altro. Torna
alla mente ciò che scrisse Montanelli alla caduta del primo governo Berlusconi:
“Finalmente! Finalmente ci siamo liberati di questa ossessione. Finalmente
potremo ricominciare a discutere della pubblica amministrazione e della
pubblica finanza senza il timore che qualsiasi proposta venga propugnata o
combattuta secondo gli interessi di Berlusconi…Finalmente potremo occuparci di
problemi che non siano soltanto la Fininvest di Berlusconi…Finalmente la Corte
di Cassazione potrà avallare o bocciare sentenze che non siano in odore di
favoreggiamento o di danneggiamento di Berlusconi…Finalmente potremo rialzare
la testa…” Correva l’anno 1995.
Twitter@bmanfellotto –
Bruno Manfellotto – Questa Settimana – L’Espresso – 27
novembre 2014
Nessun commento:
Posta un commento