La legge di stabilità,
quella che al tavolo bisogna segare continuamente una gamba dopo l’altra,
sperando che con piccoli ma contini aggiustamenti non traballi più. L’equità,
che sarebbe far bene tutti i cavalli, è rara ma non isolata. E quindi sono giustificati i provvedimenti che (e anche quelli che non). Tutto nei limiti degli
ottanta euro, aumentabili a centosessanta se si è in due. Male che vada, beh,
diremo il contrario. Ma i provvedimenti restano per generazioni, sono il faro
di altri simili. Ci rendiamo conto che il nostro discorso non è così chiaro, ma
cerchiamo di adeguarci a tutti gli altri che si fanno. Occorre trattare il
fondo del barile. E quindi è nelle mance strutturali che batte il cuore dello
stato. Visto che i cervelli hanno già preso le distanze. Barman, un altro
whisky.
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– Il Venerdì di Repubblica – 14 novembre 2014 -
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