Lui suona senza
interruzione da sempre, è la riconosciuta colonna sonora di Atlantide.Soffusa
ma presente ovunque, e di chiara percezione. La gente non si è accorta
all’inizio dell’immersione, oppure non lo
ha mai voluto sapere, gli basta vivere, al ralenti in un mare permanente e pervasivo. Non gli
interessano i rapporti con gli altri continenti, quelli ancora emersi, né loro
capiscono il nostro modo di vivere, e si chiedono come è successo che
respiriamo acqua, e come è successo che accettiamo tutto quello che la nuova
condizione ci ha proposto e ci propone. Il pianista non ha bisogno di un luogo,
dovunque sia e dovunque siamo noi il suono ci raggiunge nei nostri movimenti
liquidi mentre intorno fluttuano persone e oggetti, progetti e rimorsi, guizzi
e abbandono. Perché non è male Atlantide, se hai rinunciato a tutto.
Massimo Bucchi – Sottovuoto -
Il Venerdì di Repubblica – 14 agosto 2015
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