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domenica 30 agosto 2015

Lo Sapevate Che: E Lucia Borsellino si trasferisce a Roma...



L’Ex Assessore Regionale alla Salute, Lucia Borsellino si trasferirà a Roma e si occuperà di anticorruzione all’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. L’incarico coincide con l’assegnazione da parte del prefetto di Palermo di una scorta, decisa alla vigilia di Ferragosto. La figlia di Paolo Borsellino sarà protetta da due agenti di polizia. Il 2 luglio Lucia aveva lasciato l’incarico di assessore “per ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, sempre più inconciliabili con il nuovo mandato”, come ha scritto in una lettera passata quasi inosservata, e che ha provocato “solo il silenzio sordo delle istituzioni, soprattutto regionali”. A ricordarla e amplificarla è stato il fratello, Manfredi, in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio, quando ne aveva parlato davanti al presidente della Repubblica Mattarella. Che aveva abbracciato Manfredi. Lucia Borsellino è stata osteggiata da alcune lobby della sanità che ha denunciato ai pm, in particolare da amici del governatore Rosario Crocetta, come provano le intercettazioni agli atti dell’inchiesta che coinvolge Matteo Tutino, medico personale di Crocetta, finito agli arresti per truffa e peculato. La Borsellino ha anche denunciato alla procura pesanti pressioni subite da direttori generali e politici vicini al presidente Crocetta. La tutela è stata decisa dopo una generica indicazione di una “fonte” riservata in Germania, che avrebbe spiegato attraverso l’Interpol che la figlia di Paolo Borsellino è a rischio “per la sua attività”. Intanto i difensori dei giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi, indagati per pubblicazione di notizie false in relazione alla frase attribuita a Matteo Tutino “Lucia Borsellino deve saltare, come suo padre”, pubblicata da “l’Espresso” e smentita dalla procura di Palermo, hanno chiesto un incidente probatorio. Vogliono acquisire copia di tutte le intercettazioni, incluse quelle ritenute inutilizzabili e non trascritte. Le registrazioni ricoprono un periodo di circa un anno e mezzo. “Un ulteriore contributo che i miei assistiti vogliono fornire per raggiungere l’accertamento della verità”, dice l’avvocato Fabio Bognanni che assiste i giornalisti assieme al professor Carlo Federico Grosso.
L.A. Inchiesta – L’Espresso – 27 agosto 2015 -

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