Il diabete di tipo 2 è una delle
malattie croniche più diffuse al mondo. Colpisce quasi 350 milioni di persone
ed è quella che pesa di più sui sistemi sanitari: 800 miliardi spesi
globalmente, di cui circa otto solo in Italia per curare i nostri 4,5 milioni
di diabetici. La patologia, che interessa soprattutto gli anziani, consiste in
un progressivo degrado del pancreas, costretto a produrre sempre più insulina
(ormone che promuove l’assorbimento di zucchero nel sangue da parte dei tessuti
dell’organismo), a causa di una crescente resistenza del corpo all’azione
dell’insulina stessa. Oggi però sembra che, contro il diabete, si sia trovata
un’arma potente: non in farmacia, ma nella dispensa. L’olio di oliva
extravergine avrebbe infatti lo stesso effetto degli antidiabetici più recenti.
Lo dice una ricerca condotta da Francesco Violi, docente di Medicina interna
all’Università La Sapienza di Roma. “Tutto parte da uno studio condotto nel2014
da colleghi spagnoli che, facendo seguire una dieta mediterranea ricca in olio di
oliva extravergine a degli anziani, hanno rilevato come questi sviluppassero i
sintomi del diabete il 30 per cento meno di un gruppo di controllo che seguiva
una dieta diversa” spiega Violi. “Ma la ragione di questa differenza non era
chiara”. Per capirla Violi e colleghi hanno deciso di somministrare a un gruppo
di 25 volontari 10 grammi di olio extravergine di oliva o la stessa quantità di
olio di soia o nessun olio, misurando poi la loro glicemia e altri parametri
metabolici, prima e due ore dopo il pasto. “I risultati sono stati eclatanti:
chi aveva assunto l’olio d’oliva vedeva la glicemia dopo il pranzo alzarsi del
20 per cento in meno rispetto ai gruppi di controllo. Questo calo della glicemia
è paragonabile a quello che si ottiene con le incretine, ormoni intestinali
usati oggi come farmaci di punta per rallentare la progressione del diabete”.
Tenere basso il livello di glicemia è fondamentale perché, se questo parametro
è troppo alto, il pancreas si sforza di produrre più insulina e si logora fino
a smettere di funzionare, esponendo la persona ai danni del diabete conclamato
e costringendola a ricorrere alle iniezioni di insulina. “Gli effetti benefici
dell’olio extravergine non si fermano al controllo della glicemia. Su
suggerimento di miei colleghi abbiamo verificato anche se l’olio extravergine
influisse sul livello di colesterolo. E anche questo parametro calava in chi
aveva assunto l’olio extravergine, ma non negli altri. Com’è noto l’eccesso di
colesterolo nel sangue è uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie
cardiovascolari. Questi effetti dell’olio d’oliva, uniti a quelli degli
antiossidanti di cui sono ricchi frutta e verdura, potrebbero spiegare molto
della capacità protettiva della dieta mediterranea sulla salute”. Assumere due
cucchiai di olio di oliva extraverginea pasto, nel quadro di una dieta sana e
bilanciata,quindi può aiutare a evitare il diabete. Ma l’effetto positivo si
manifesta anche in chi è già a rischio di ammalarsi? “Lo abbiamo appena
verificato, ripetendo l’esperimento su un piccolo gruppo di persone con
glicemia alta, e quindi diabete latente” dice Violi. “Non abbiamo ancora
pubblicato lo studio, quindi non posso scendere nei dettagli, ma posso anticipare
che i risultati sono molto, molto incoraggianti”.
Alex Saragosa – Tecnologia Psicologia Natura Medicina – Il Venerdì di Repubblica – 21
agosto - 2015
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