Turismi estremi: ormai
si sa, è un gioco a rischio spogliarsi completamente per fotografarsi davanti a
monumenti famosi, meglio se inaccessibili. Postare le immagini su siti come My
Naked Trip e Naked at Moniments, Topless Travel Tour o Naked Bike (in viaggio
nudi, senza reggiseno o in bici) –può avere conseguenze spiacevoli. Non potranno tornare in
Cambogia fino al 2019 Lindsay e Leslie Adams, 22 e 20 anni, che si sono
fotografate nude a Angkor Vat; arrestate a febbraio, sono state rilasciate con
una multa di 500 dollari. Francesi a seno nudo, un australiano e un
neozelandese immortalati a pantaloni abbassati, motociclisti in abbigliamento
meno che succinto hanno indotto le autorità a esporre appositi cartelli:
“L’esibizionismo è la profanazione di un sito costruito per motivi religiosi”.
L’israeliano Amichay Rab, finito il servizio militare, si è disvelato a Macchu
Picchu o sulle vette innevate dell’Aconcagua in Argentina : ma più nota è la
disavventura di Eleanor Hawkins, inglese di 24 anni, che si è fotografata nuda
con tre amici (un olandese e due canadesi)in cima al monte Kinabalu, luogo
sacro in Malesia. Era il 30 maggio, sei giorni prima di un esiziale terremoto.
Condannati a tre giorni di carcere e a 1200 a testa, i viaggiatori narcisisti
sono stati considerati responsabili di aver provocato il “corruccio degli dei”.
Nel tardo Medioevo, Jeanne Daubenton esasperò la dottrina del Turlupini:vicina
alle sette adamitiche, predicò attivamente, a Parigi, la totale povertà e la
nudità corporale. I Turlupini, nel XIII e XIV secolo, si erano diffusi in
Francia, Germania e Paesi Bassi; come altri “fratelli e sorelle del Libero
Spirito” predicavano, per ricevere Dio, il vuoto spirituale: avversavano
l’eucarestia, vagabondavano promiscui e vivevano nudi, mendicando. Poiché
ammettevano tutto ciò che è naturale, all’interno della comunità l’amore
carnale si praticava senza costrizioni (la donna incinta lo diventava per opera
dello Spirito Santo): si favoleggiò di stanze surriscaldate in cui, senza
abiti, i Turlupini si abbandonavano liberamente all’amore. Perseguitati
dall’inquisizione, furono scomunicati nel 1372 da papa Gregorio XI, in
quell’anno Jeanne Daubenton fu interrogata dall’Inquisizione e bruciata viva in
piazza della Grève a Parigi. L’aveva preceduta nel 1310 sul rogo, con in mano
il suo libro Lo specchio delle anime
semplici, la beghina Marguerite Porète, la più famosa interprete del
misticismo femminile del XIV secolo. Per le donne sole, la vita semireligiosa
nei conventi, laboriosa e sottoposta alle autorità municipali e non
ecclesiastiche, e senza obblighi di castità, era una grande risorsa: nel 1300 a
Strasburgo le donne erano al 10 per cento beghine. Ma tante donne propense al misticismo
“ a causa della semplicità delle loro facoltà mentali” (come ragionava Lamberto
di Ratisbona) presto sarebbero state considerate ispirate (penetrate?) dal
Diavolo.
Daria Galateria – Vite Parallele – Il Venerdì di Repubblica –
7 agosto 2015 -
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