Come Spiegare ad un adolescente cosa sia la droga e
come farne uso? Lasciare che la questione venga affrontata tra le mura
domestiche o iniziare un dibattito politico che poi diventi dibattito pubblico
e che gioco forza coinvolga tutti, chi ci rappresenta, organi di stampa e noi?
Avete letto bene: come spiegare a un adolescente come fare uso di droga. E’
inutile e controproducente sperare che i ragazzi non si facciano canne, che non
si sentano attratti dall’uso di droghe sintetiche, che non bevano il sabato
sera. Deresponsabilizza tutti, genitori, educatori e istituzioni. La verità è
che dovremmo trovare il coraggio di dire ai nostri ragazzi: scusateci, siamo
talmente inadatti a questo mondo che preferiamo che ogni tanto qualcuno di voi
muoia piuttosto che assumerci come società l’onere di vigilare affinché le
sostanze che la maggior parte di voi decide di assumere non siano pericolose
per la salute. Eh sì, perché chi prova droghe e beve alcolici il sabato sera non
è l’adolescente con una vita familiare complicata, non è la ragazza mollata dal
fidanzatino. Non è il diciassettenne sovrappeso o che si crede brutto. Le
droghe le prova chiunque per semplice curiosità. E’ un momento di crescita,
come fare sesso per la prima volta. E’ crescita e trasgressione insieme. E’
dimostrazione di coraggio, e la vita degli adolescenti è nella fase eroica,
quella in cui si vuole costantemente dimostrare a se stessi – non
necessariamente agli altri – di poter superare i propri limiti o quelli che la
pubblica morale pone. A sedici anni, ci si sente onnipotenti ed eterni e non
c’è nulla che faccia davvero paura, ecco perché inutile demonizzare o vietare,
l’unica cosa che gli adolescenti ascoltano è il ragionamento, l’unica cosa
davanti alla quale si fermano è la conoscenza. (..). Lamberto Lucaccioni aveva 16 anni ed è morto dopo una serata in discoteca per gli effetti
letali di una dose eccessiva di Mdma. A me non interessa sapere chi gliel’abbia
venduta (questo è affare da inquirenti), a me non interessa sapere se fosse al
parco o in discoteca quando l’ha assunta. A me quel che interessa è comprendere
se davvero Lamberto , a 16 anni, sapeva quali fossero i rischi che correva data
la natura stessa del mercato degli stupefacenti in Italia. (..). A gestire il
traffico di droga nel nostro paese, sono le organizzazioni criminali che hanno
come unico fine il profitto. A loro poco importa se un acido uccida o se una
canna possa provocare perdita di memoria, attacchi d’ansia e paranoia o, addirittura,
disturbi motori. La Chiamano Amnesia, si tratta di marijuana tagliata on
metadone, eroina e addirittura con l’acido delle batterie delle auto e la
spaiano a Napoli. Quel che viene fuori dalla combustione di queste sostanze è
una droga dannosissima per la salute. Con chi ce la prendiamo? Con le
organizzazioni criminali, erto. E poi che facciamo, andiamo ad analizzare caso
per caso le famiglie dei ragazzi che hanno assunto queste sostanze? E che
facciamo, puntiamo il dito su come quei genitori avrebbero tirato su i loro
ragazzi? Ma davvero? E poi? Chiudiamo i locali dove avviene lo spaccio? E
questo basterà? E cosa avremo capito? E cosa avremo risolto? Nulla. Non avremo
capito nulla e avremo risolto ancor meno. Non è una questione morale, ma di
salute pubblica. Le politiche repressive hanno avuto decenni per dimostrare la
loro validità e non solo hanno fallito, ma hanno anche fatto danni enormi. E’
ora di legalizzare il mercato delle droghe in Italia e di farlo in maniera
ragionata per evitare che continuino a circolare sostanze che uccidono. Non è
più possibile girare la faccia dall’altra parte. E’ ora di capire che abbiamo
troppo da perdere.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it – L’Espresso – 6 agosto
2015
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