Come Dire Il giornalista e mafiologo Attilio
Bolzoni ha pubblicato il suo curiosissimo archivio di nomignoli mafiosi (“la
Repubblica”, 5 luglio):”Chiò Chiù e Scintilluni, Scarpa e Scarpassedda,
Pavesino e Plasmon, Maciste, Cappottino e Cappottone. Sandokan, Bingo, La Dama,
Kit Kat e U’Cicchiteddu, Folonari, La Luna, ‘= Talebano, Faccia d’Angelo,
Cicciobello e tanti, tanti altri ancora”. Questi nomignoli siciliani si
chiamano “nciurie”, che starebbe per “ingiurie” ma che qui è usato. In ogni società
rurale esistono soprannomi (al Nord si chiamano “stranomi”, come dire “nomi
extra”), che avevano innanzitutto il compito di distinguere gli omonimi,vista
la ricorrenza di nomi e cognomi uguali nei paesi e nelle famiglie. Ma, come si
vede, le moderne ‘nciurie non sono solo dialettali, e spesso derivano dai
mass-media, come capita con nomi di prodotti (Plasmon, Folonari, Cicciobello),
di personaggi pop (Sandokan) o di attualità (‘O Talebano). Bolzoni spiega
l’origine, quando la conosce e quando rivelarla non ha controindicazioni
processuali. Totò Batteria aveva un pacemaker: Mangialasagna era un assessore
ghiotto (di cibo e danaro); Ciccio Boutique investiva in negozi
d’abbigliamento: U’ Tratturi è Bernardo Provenzano: “Dove passava, non restava
più niente” spiega Bolzoni. Ma non basta una rubrica per elencare le ‘nciurie,
questi marchi personali di riconoscimento, più significativa.
Stefano Bartezzaghi – L’Espresso – 13 agosto 2015 -
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