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mercoledì 5 agosto 2015

Lo Sapevate Che: Europa imprigionata dalle regole ottuse...



LA Grecia Non E’ In Grado di sostenere il suo debito. Finalmente anche l’ultimo velo di ipocrisia sulla tormentosa vicenda è caduto. A strapparlo sono stati gli occhiuti tardigradi del Fondo monetario internazionale che ora – per bocca della loro presidente Christine Lagarde – pongono i governi dell’eurozona di fronte a un bivio: o si fa qualcosa per allentare la morsa dei debiti su Atene oppure il Fondo si tira fuori dalla partita. L’assunzione di una posizione così drastica può avere molteplici spiegazioni, taluna anche squisitamente politica. Madame Lagarde è in scadenza di mandato e il principale azionista del Fmi è il governo americano. E si sa che la Casa Bianca vuole scongiurare in ogni modo la prospettiva di una Grecia che, abbandonata dall’Europa, finisca per lasciarsi attrarre dalle sirene di Putin mettendo così in pericolo il fronte sud-orientale della Nato, già minato dalle doppiezze della Turchia di Erdogan. Al riguardo non si contano più le telefonate del presidente Obama ai leader europei e soprattutto ai tedeschi. In ogni caso l’iniziativa del Fondo monetario ha il merito di riportare l’intera questione dentro i binari anche della realtà economica. Nella sostanza, infatti, essa muove dal riconoscimento, più o  meno esplicito, di tre fondamentali elementi di verità. Il primo: che le rigide terapie d’austerità imposte al bilancio di Atene hanno gravemente indebolito la vitalità economica del paese rendendo più fragile proprio il suo già modesto apparato produttivo. Il secondo: che la logica conseguenza di questo arretramento è di aver così cancellato ogni reale supporto a sostengo e garanzia di un debito comunque in crescita. Il terzo: che, in un simile quadro, nessun salvataggio potrà mai andare a buon fine senza aver prima alleggerito le casse greche dagli oneri attuali del debito.(..)  Herr Schauble dice senz’altro una cosa esatta. Ma poiché sembra che ci tenga a non passare per uno stupido, forse è il caso di segnalare che le sue parole chiudono una porta ma ne spalancano un’altra ben più grande. ovvero quella della totale estraneità del codice dll’unione monetaria rispetto alle esigenze e alle conseguenti scelte che la realtà economica può porre nel corso della sua mai lineare evoluzione storica.(..) Un’Altra Voce tedesca importante, quella del presidente del parlamento di Strasburgo, Martin Schulz, ha chiosato il temporaneo compromesso raggiunto con Atene dicendo che “l’Unione europea ha superato la prova forse più difficile della sua esistenza”. Magari! Dopo la sortita del Fondo monetario e alla luce delle fiere resistenze di Herr Schauble, la vera partita – per la Grecia come per l’Europa intera – comincia appena adesso. Si tratta di scegliere, parafrasando Keynes, se sia meglio fallire rispettando le convenzioni oppure riuscire violandole.
Massimo Riva – Avviso ai naviganti – www.lespresso.it – L’Espresso- 30 luglio 2015

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