La polemica
sull’immigrazione chiarisce bene che cosa succede quando sparisce la politica.
Il dibattito sui rifugiati si è ridotto a un dibattito religioso, un conflitto
duro fra la Chiesa cattolica, che una cultura della solidarietà l’ha ancora, e
i movimenti dell’antipolitica, che sono in fondo una forma occidentale di fanatismo
religioso settario. Sull’immigrazione, come orami su tutti i grandi temi, della
globalizzazione finanziaria ai mutamenti climatici, quelle che una volta erano
la sinistra e la destra classiche non hanno nulla da dire. Nessuna visione
della società, nessun programma per il futuro da mettere in campo. Se sono al
governo, si limitano ad approvare quanto accade, in una sorta di perenne
emergenza. La sinistra ha lasciato in
questi anni che l’antipolitica la richiudesse in una caricatura, il “buonismo”,
un’accusa dalla quale è terrorizzata. Non si capisce perché dal momento che non
significa nulla. Per gli analfabeti della democrazia che usano questo termine
“buonista” è chiunque rifiuti il naturale (!) egoismo dell’homo homini lupus,
nel nome degli ideali di tolleranza e solidarietà che sono al fondamento delle
nostre democrazie. Secondo questi piazzisti da quattro soldi, come dice il
portavoce dei vescovi, sarebbero buoinisti anche Rousseau e Voltaire, se solo
sapessero chi diavolo . D’altra parte una destra liberale avrebbe il dovere di avanzare almeno qualche argomento
economico razionale. Per esempio ricordare che in un’ Europa vecchia e in
crisi, dove ormai la percentuale di occupati e non occupati si avvicina
pericolosamente al 50 e 50 – in Italia è già così – d’immigrazione non si può
fare a meno. In assenza di politica, il tema è abbandonato a sentimenti e
risentimenti che partoriscono soluzioni semplici, magiche e quindi folli. Come
i rimpatri di massa, che per metà sono impossibili e per l’altra più costosi
dell’accoglienza stessa, come testimoniano tutti gli studi specialistici sul
tema. Un’altra soluzione magica sono i respingimenti in mare, che come ha
ricordato il papa significano in pratica procurare la morte di centinaia di
migliaia di uomini, donne e bambini, e quindi dichiarare guerra al mondo. La
verità è che una soluzione per l’immigrazione non esiste, non in un mondo che
produce tanta ingiustizia. Si può soltanto gestire meglio il problema, per
esempio creando corridoi umanitari nelle nazioni di partenza, sconfiggendo così
il traffico clandestino e cercando per quanto possibile di regolare i flussi.
Ma allora, apriti cielo, i piazzisti urlerebbero che i buonisti vanno a
prendersi gli immigrati da soli. Però, alla fine, meglio buonisti che
imbecilli.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 21
agosto 2015
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