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mercoledì 26 agosto 2015

Lo Sapevate Che: "Buonista", un insulto che andrebbe bene per Voltaire e Rousseau...



La polemica sull’immigrazione chiarisce bene che cosa succede quando sparisce la politica. Il dibattito sui rifugiati si è ridotto a un dibattito religioso, un conflitto duro fra la Chiesa cattolica, che una cultura della solidarietà l’ha ancora, e i movimenti dell’antipolitica, che sono in fondo una forma occidentale di fanatismo religioso settario. Sull’immigrazione, come orami su tutti i grandi temi, della globalizzazione finanziaria ai mutamenti climatici, quelle che una volta erano la sinistra e la destra classiche non hanno nulla da dire. Nessuna visione della società, nessun programma per il futuro da mettere in campo. Se sono al governo, si limitano ad approvare quanto accade, in una sorta di perenne emergenza. La sinistra ha  lasciato in questi anni che l’antipolitica la richiudesse in una caricatura, il “buonismo”, un’accusa dalla quale è terrorizzata. Non si capisce perché dal momento che non significa nulla. Per gli analfabeti della democrazia che usano questo termine “buonista” è chiunque rifiuti il naturale (!) egoismo dell’homo homini lupus, nel nome degli ideali di tolleranza e solidarietà che sono al fondamento delle nostre democrazie. Secondo questi piazzisti da quattro soldi, come dice il portavoce dei vescovi, sarebbero buoinisti anche Rousseau e Voltaire, se solo sapessero chi diavolo . D’altra parte una destra liberale avrebbe il  dovere di avanzare almeno qualche argomento economico razionale. Per esempio ricordare che in un’ Europa vecchia e in crisi, dove ormai la percentuale di occupati e non occupati si avvicina pericolosamente al 50 e 50 – in Italia è già così – d’immigrazione non si può fare a meno. In assenza di politica, il tema è abbandonato a sentimenti e risentimenti che partoriscono soluzioni semplici, magiche e quindi folli. Come i rimpatri di massa, che per metà sono impossibili e per l’altra più costosi dell’accoglienza stessa, come testimoniano tutti gli studi specialistici sul tema. Un’altra soluzione magica sono i respingimenti in mare, che come ha ricordato il papa significano in pratica procurare la morte di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini, e quindi dichiarare guerra al mondo. La verità è che una soluzione per l’immigrazione non esiste, non in un mondo che produce tanta ingiustizia. Si può soltanto gestire meglio il problema, per esempio creando corridoi umanitari nelle nazioni di partenza, sconfiggendo così il traffico clandestino e cercando per quanto possibile di regolare i flussi. Ma allora, apriti cielo, i piazzisti urlerebbero che i buonisti vanno a prendersi gli immigrati da soli. Però, alla fine, meglio buonisti che imbecilli.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 21 agosto 2015

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