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lunedì 10 agosto 2015

Lo Sapevate Che: Con un romanzo nel labirinto della vita...



Un Tempo, Quand’Ero poco più di un bambino, i romanzi mi piacevano molto. Forse perché somigliano alle favole. In realtà sono favole con pretese letterarie che non sempre le favole hanno. Di Dumas Ho Letto Tutti i romanzi che raccontano la storia di Francia e sono state proprio quelle letture che mi hanno spinto col passar degli anni ad approfondire quel tema sulla base di libri di ben altro spessore storico. Ma senza di lui è improba che quell’approfondimento sarebbe avvenuto. I titoli e i protagonisti dumasiani me li ricordo ancora anche se saranno più di settan’anni che non li riprendo in mano: “La Regina Margot”, “La signora di Monsoreau”, “I tre moschettieri”, “Vent’anni dopo”, “Il visconte di Bragelonne”, “Giuseppe Balsamo”, “Angelo Pitou”, “La collana della Regina”. Ma poi il registro cambiò e gli autori anche : Stendhal, Victor Hugo, Alessandro Manzoni, e poi Cronin, Faulkner, Garcia Marquez, Dos Passos, Scott Fitzgerald, Steinbeck, Saul Bellow, Philip Roth, Italo Calvino, Alberto Moravia, Vitaliano Brancati, Emile Zola, Marcel Proust, Joyce, Kafka, Dickens, Umberto Eco, Arbasino, Tolstoj, Dostoevskij, Turgenev, Cechov, D’Annunzio, Thomas Mann. Ho Allineato Fin Troppi nomi e altri ce ne sarebbero, ma era solo per dire che i romanzi mi hanno tenuto molta compagnia anche se ormai da gran tempo e con pohissime eccezioni non li leggo più. Anch’io ho scritto romanzi tra i molti libri del mio lavoro di scrittore. Ne ho scritti due soltanto: “Il labirinto” e “La ruga sulla fronte”. Il primo è di diciotto anni fa, il secondo di quindici. Li ho riletti nei mesi scorsi e ho deciso di ripubblicare il “Labirinto”. Mi sembra più che mai attuale perché tratta un tema che ha una radice mitologica, oggi sempre più moderna. Il labirinto è la nostra vita, le nostre contraddizioni, le nostre virtù e i nostri peccati, la società in cui viviamo e la solitudine sulla quale è costruita la nostra personalità. E anche il rapporto tra noi e Dio, la nostra fede oppure il nostro ateismo. Questo E’ Il Labirinto che ha come neessaria premessa la nostra mente riflessiva, capace di guardare da fuori, il corpo cui appartiene, Il mito del labirinto nacque tremila anni fa, insieme alla civiltà cretese e si basò su quattro personaggi, naturalmente mitologici: Minosse, Pasifae, Arianna, Teseo. L’Uomo Costruisce Il Labirinto ma quasi mai riesce ad uscirne. In realtà non ci riesce perché non può: la nostra vita è labirintica, quale che sia, il suo svolgimento, ma sono molto pochi quelli di noi che ne sono consapevoli. Quei pochi vedono il labirinto soprattutto negli altri ma non in se stessi. C‘è materia per scrivere un romanzo? Moltissima e non sono erto io il solo ad averlo fatto. Direi anzi che tutti i romanzi che sono stati scritti, altro non raccontano che un labirinto. Questo è il tema perché questa è l’esistenza di ciascuno di noi.
Eugenio Scalfari - Il vetro soffiato www.lespresso.it – L’Espresso – 6 agosto 2015 -

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