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giovedì 2 ottobre 2014

Lo Sapevate Che: Non mi reggo in piedi...



Basta poco. Un balzo per scendere dal letto, uscire dall’auto dopo un lungo viaggio, alzarsi dal divano: Il cuore inizia a battere all’impazzata, per compensare il repentino calo della pressione le gambe cedono e si perde conoscenza. E’ la sindrome di tachicardia posturale che colpisce prevalentemente le giovani donne. E può rovinare la vita – in un caso su quattro impedisce anche la normale attività lavorativa – e soprattutto si accompagna spesso accompagna spesso a crisi di panico, ansia, sonnolenza diurna, addirittura perdita di memoria e stanchezza cronica. Ad accendere i riflettori, è una ricerca condotta dall’équipe di Julia Newton dell’Università di Newcastle, pubblicata su “British Medical Journal Open”. Dall’indagine, condotta su più di cinquanta pazienti di soli 30-33 anni, emerge che i medici non hanno le idee chiare: spesso si prescrivono i farmaci beta-bloccanti, che riducono la frequenza cardiaca, ma lo studio registra ben ventuno diversi trattamenti. “Quando la pressione scende, per far arrivare il sangue al cervello il cuore deve battere più velocemente”, spiega Michele Gulizia, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco): “Per questo chi soffre di questa sindrome può avere vertigini, difficoltà di concentrazione o svenire. Importante è innanzitutto riconoscere le situazioni a rischio: se i battiti aumentano di trenta o più  rispetto alla norma nei tre minuti successivi al momento in cui ci si alza in piedi, questo significa che il meccanismo di controllo della pressione può non essere efficace”. Per evitarlo bisogna bere molto, usando anche integratori idro-salini e tornare lentamente in piedi se si è sdraiate.
Federico Mereta – Malattie cardiache- Scienze&Tecnologia –L’Espresso-2 ottobre 2014

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