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lunedì 6 ottobre 2014

Lo Sapevate Che: Hi-tech condom....



Nuove miscele, confezioni intelligenti ì, aromi accattivanti. Nei laboratori di tutto il mondo si lavora spasmodicamente alla ricerca perfetta per il condom del futuro, più sottile, sicuro, facile da indossare. Per un business di tutto rispetto: in Italia, in media, si usano 342 preservativi al minuto, per un totale di quasi 180 milioni l’anno; nel mondo, sono 15 miliardi gli esemplari prodotti ogni anno, per 750 milioni di coppie. Le idee non mancano: l’approccio più promettente sembra essere quello del grafene, il cosiddetto materiale delle meraviglie, composto di fogli di carbonio spessi quanto un solo atomo, dunque estremamente sottile e resistente. L’équipe di Aravind Vijayaraghavan dell’Università di Manchester, per esempio, sta studiando una miscela di lattice e grafene per costruire una membrana sottilissima ottima conduttrice di calore – “come non averlo”, assicurano i ricercatori – virtualmente indistruttibile. Lakshminarayanan Ragopathy, titolare della più grande azienda indiana produttrice di condom, è andato oltre, mettendo a punto un materiale composito a base di grafene che, oltre a essere ultraresistente, è in grado di assorbire sostanze chimiche come spermicidi, agenti antivirali e aromi molto più del lattice. E c’è anche chi per innovare guarda al passato. Mark McGlothilin, capo di Apez Medical Technologies, sta sviluppando una membrana in collagene, una proteina elastica estratta da tendini e pelli animali, scomposta e riassemblata per eliminare odori offensivi, imperfezioni e pori. Altre possibilità vengono dagli idrogel, miscele composte da polimeri in grado di auto lubrificarsi a contatto con l’acqua, e dal polietilene, più forte e meno allergenico del lattice. Non si lavora solo sulla composizione, comunque: la squadra del sudafricano Willem van Rensbrug, per esempio, sta sviluppando il Rapidom, un preservativo che può essere “indossato con un solo movimento, minimizzando l’interruzione del rapporto”.
Sandro Iannaccone – Scienze&Tecnologia – L’Espresso – 9 ottobre 2014 -

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