Nella nostra inchiesta “L’orco su Twitter” (..) avevamo
denunciato l’esistenza di una rete di perno pornografi attiva da alcuni mesi
sui social network degli status da centosessanta caratteri. Centinaia di
profili internazionali utilizzavano infatti la piattaforma per pubblicare o
scambiarsi foto con abusi sui minori e adescare altre persone interessate al
commercio di questi contenuti direttamente sul social o invitandole su altri
sistemi ritenuti più sicuri, come le applicazioni di messaggistica per
smartphone Bbm, Snapchat e Kik. Un’attività svolta alla luce del sole, senza
nascondersi o proteggersi dietro password, e utilizzando persino degli hashtag
per essere più facilmente rintracciati o foto molto esplicite come immagini
associate al profilo per chiarire subito l’interesse di chi gestiva l’account.
La denuncia inoltrata da “l’Espresso” alla Polizia Postale, e il lavoro delle
forze dell’ordine con la società californiana Twitter, ha portato alla chiusura
in pochi giorni di gran parte delle pagine segnalate, alla rimozione dei
contenuti illegali da queste condivise e all’avvio di ulteriori accertamenti
per rintracciare in fonte.
Di Mauro Munafò – Attualità – L’Espresso – 16 Ottobre 2014
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