A guardare le cose che ha scritto in passato, qualcuno del
centrodestra potrebbe saltare sulla sedia: tra gli studi del professor
Alessandro Santoro, docente a Milano Bicocca e alla Bocconi, pendolare ad alta
velocità tra Milano e la task force economica di Palazzo Chigi, ve n’è più
d’uno che sostiene le ragioni di una patrimoniale: moderata e ordinaria, ma pur
sempre a tutto raggio, dagli immobili alla finanza. Ma niente paura:
l’argomento non è all’ordine del giorno. E’ un’altra la missione speciale per
cui Santoro (il più eclettico in una compagine di economisti abbastanza
ortodossi, tutti a titolo gratuito e per ora senza rimborsi spese) è stato
chiamato lì. Deve occuparsi di evasione fiscale, e recuperare da 3 miliardi subito,
“cifrabili” (che in gergo vuol dire che il governo può inserirli alla voce
“entrate” nella legge di stabilità per il 2015). E impostare il lavoro per
recuperarne ancora di più di qui al 2018. Di evasione fiscale, Santoro è un
esperto. Buon collaboratore, ai tempi di Vincenzo Visco (l’unico ministro che
fece rientrare un po’ di evasione), potrebbe tirar fuori proprio dalle carte
del Nenz – il centro studi dell’ex ministro – alcune idee spendibili subito per
incidere sull’evasione da Iva. Secondo le stime Nenz, ammonta a 40 miliardi
l’anno: oltre a generare altre evasioni a catena, perché è dalle somme nascoste
all’imposta ai consumi che poi deriva anche l’evasione di quelle su redditi e
profitti. Tra le proposte sul tappeto, marchingegni tecnici che smontano i
meccanismi che più producono evasione. Tra questi: l’introduzione di
un’aliquota sugli scambi intermedi, l’autofatturazione (il “reverse change” )
in alcuni settori, lo scontrino telematico, la fatturazione telematica,
l’accredito diretto allo Stato dell’Iva dovuta sui pagamenti della pubblica
amministrazione. Proprio sul sito di Nens, commentando la legge di stabilità di
Enrico Letta, lo scorso anno, Santoro lamentava: dov’è la lotta all’evasione?
“Va bene evitare norme-manifesto del tutto inutili, ma c’è lo spazio per
ridurre l’evasione – in particolare nell’ambito Iva – e per migliorare
l’efficacia del fisco nell’utilizzo dell’enorme patrimonio informativo ormai
disponibile”. Adesso tocca a lui.
Roberta Carlini – Primo piano – L’Espresso – 9 ottobre 2014
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