Le alluvioni che hanno flagellato mezza Italia? Dovremo farci
l’abitudine. E le piogge torrenziali? Solo un antipasto di quel che potrà
accadere. Lo rivela il più imponente studio sul rischio idrogeologico in
Europa, appena pubblicato su “Nature Climate Change”. L’hanno coordinato i
ricercatori dell’Institute for Environmental Studies di Amsterdam che, per la
prima volta, hanno studiato il sistema fluviale del continente europeo nel suo
complesso, scoprendo che il rischio di inondazioni catastrofiche è
sottovalutato. A causa dei cambiamenti climatici, entro la metà del secolo il
numero di alluvioni raddoppierà. E le più violente diventeranno frequenti: non
più una ogni 16 anni, ma ogni 10. E’ ormai chiaro infatti che il calore che si
accumula nell’atmosfera, come in una pentola a pressione, trova sfogo negli
eventi estremi che sconquassano il pianeta. E così, anche in Italia dovremo
abituarci a un’altalena di alluvioni e siccità. Il conto dei danni sarà salato.
In Europa i costi annuali delle alluvioni sono destinati a quintuplicare,
passando dai quasi 5 miliardi di euro odierni a oltre 23 miliardi nel 2050.
Sempre più persone vivono infatti in prossimità di bacini fluviali che mettono
a rischio infrastrutture e abitazioni stracolme di costosi elettrodomestici e
gadget tecnologici. Non potendo governare la pioggia, né domare il corso dei
fiumi, l’unico rimedio è la prevenzione: piantare alberi a monte, dove i fiumi
si formano. Se c’è un braccio, la pioggia scivola nei canali scavati dalle
radici e il terreno assorbe la pioggia a una velocità 65 volte maggiore
rispetto ai suoli disboscati.
Giancarlo Sturloni – Scienze& Tecnologia – L’Espresso – 9
ottobre 2014 -
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