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venerdì 31 ottobre 2014

Lo Sapevate Che: Dal 1948 si aspetta una legge....

Il presidente del Senato Piero Grasso è l’ultimo che ha lanciato l’allarme, ormai più di un anno da: “Serve una legge che disciplini, in maniera chiara e trasparente, l’attività lobbistica, che al momento si muove in maniera nascosta”. Scandali, polemiche e mancanza assoluta di trasparenza non hanno portato, però, ancora a nulla di concreo. Annunci e promesse, ma il governo Renzi non ha dato, alla materia norme nuove e codici di comportamento finalmente definiti. Così l’Italia resta un caso quasi unico tra le democrazie occidentali. Mentre in America, nel Parlamento europeo, in Germania e nei paesi scandinavi esistono leggi stringenti che regolamentano l’azione della lobby, a Montecitorio e Palazzo Madama dal 1948 a oggi sono stati presentati una cinquantina di disegni di legge sul settore, ma nessuno è stato mai approvato. L’ultima volta ci ha provato Enrico Letta nel 2013, ma il provvedimento è stato messo su un binario morto prima ancora di essere discusso in aula. Un peccato, perché si ipotizzava la nascita di un registro dei lobbisti (oggi, nonostante le regole più stringenti volute dal Movimento Cinque Stelle, i rappresentanti delle aziende si muovono tra commissioni e aule senza alcun controllo reale), sanzioni per coloro che violano la legge, un diario pubblico degli incontro tra politici e portatori di interessi. Per ora l’unico albo dei lobbisti in vigore è stato adottato dall’ex ministro dell’Agricoltura Mario Catania, che nel 2012 ha istituito nel suo dicastero una “Unità per la trasparenza” in cui venivano documentati i rapporti tra amministrazione e lobby. Anche alcune regioni hanno approvato leggi regionali in materia, come la Toscana, il Molise e l’Abruzzo. A Roma, invece, tutto è fermo al 1948.

Emiliano Fittipaldi – Primo Piano – Poteri Forti – L’Espresso – 30 ottobre 2014 -

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