Ho 38 anni, sono
sposato e ho due figli, un ottimo lavoro ben retribuito, una moglie bella,
disponibile, che mi ama, mi stima ed altrettanto io per lei. Sono di sinistra,
emancipato, progressista, con una mentalità aperta. Mia moglie, più giovane di
me, asseconda le mie
idee però passivamente, perché in essa prevale il privato: la famiglia, i
figli, il suo lavoro, le sue amiche e anche se manifesta di non essere gelosa
di fatto lo è. Ho conosciuto per ragioni di lavoro, una signora separata, della
mia stessa età, formosa, piacente, che ho visto alcune volte e che mi ha
manifestato, con lealtà e sincerità, le sue idee che sono opposte alle mie: è
di destra, conservatrice e reazionaria, ma soprattutto è razzista, secondo lei
gli immigrati, di qualsiasi nazione, sono sporchi, violenti, delinquenti. Vive
sola, mi ha invitato a casa sua, e dopo avermi fatto ascoltare canzoni
fasciste, mi ha invitato a ballare e in seguito siamo finiti a letto. E’
sessualmente molto brava, senz’altro più brava in assoluto delle donne che ho
conosciuto prima del matrimonio. Mi moglie, malgrado sia più giovane e anche
più bella, è da essa oscurata e non perché siano trascorsi cinque anni del
nostro matrimonio, ma perché dall’inizio si è dimostrata poco interessata al
sesso. Questa donna, invece mi appaga ed io l’appago, e con essa, a letto,
trascorro ore bellissime, che mi facilitano nel lavoro che svolgo con più
serenità e diligenza. Ed allora mi pongo la domanda, che pongo anche a lei,
anche se presumo una risposta negativa, debbo continuare questo rapporto
esclusivamente sessuale con questa donna, la quale non mi ha mai chiesto nulla,
oppure troncarlo, sia pure con immenso rincrescimento, e continuare questo
menage familiare e sessuale, noioso e deprimente, anche se amo mia moglie. Mi
consenta di non sottoscrivere questa lettera.
Roma
Glielo consento anche perché non credo che sia autentica. Lei
forse vuole provocarmi chiedendomi un parere che già immagina, e infatti le
chiedo se qualsiasi mio parere lei lo seguirebbe. Il che non ha senso. Perché
si tratta della sua vita e di quella della sua famiglia, e non credo comunque
che lei sceglierà l’amante: perché di solo sesso non si vive, perché non si
passa tutto il tempo a letto e quindi bisognerebbe ascoltare troppo spesso
canzoni fasciste e non si saprebbe di cosa parlare. A meno che la sua fede
“progressista” sia fragilissima e in realtà sia anche lei un po’ razzista. E’
vero che ci sono coppie composte da una persona di destra e da una di sinistra, anche note, e che vanno d’accordo,
ma essere di destra non vuol dire necessariamente fascista. Mi chiedo, sempre
se è vero, come sia possibile non darsela a gambe quando una signora, per
quanto formosa, o un signore, per quanto fascinoso, invita a sentire canzoni
fasciste, del nostro passato mussoliniano o anche del presente dei razzisti da
stadio. E poi, perché si è scelto una moglie priva di quell’erotismo di cui lei
ha bisogno e che spetta anche agli uomini saper suscitare? E comunque non si
chiede cosa succederà quando sua moglie scoprirà il suo tradimento, non solo
sessuale ma anche politico?
Natalia Aspesi – Questioni di cuore – Il Venerdì di
Repubblica – 10 ottobre 2014
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