Grazie al Parlamento bloccato su riforme inutili e dannose
come il nuovo Senato e l’Italicum, due organi costituzionali come la Consulta e
il Csm sono monchi da quasi due mesi. La prima, dopo l’uscita a fine giugno dei
giudici Mazzella e Silvestri, attende che le Camere si decidano a eleggere i
due sostituti, ma i partiti non trovano l’accordo e han già prodotto sette
fumate nere (il che forse è addirittura un bene, visto che i candidati
Violante, Ghedini, Bruno, La Russa e Catricalà sono tutti ex legislatori in
conflitto d’interressi, visto che andrebbero a giudicare le leggi da essi
stessi votate o volute). Il Csm è scaduto in blocco il 7 luglio, quando i
magistrati hanno eletto i 14 membri togati, ma quello nuovo non può insediarsi
perché il Parlamento non si decide a eleggere gli otto laici (quattro votazioni
a vuoto), E così – mai accaduto prima – il presidente Napolitano ha prorogato
quello vecchio fino all’11 settembre, sperando che intanto lorsignori trovino
la quadra. Non è questione da poco, perché Palazzo dei Marescialli deve
nominare i capi di ben 252 uffici giudiziari, anche grazie all’idea geniale del
governo Renzi di anticipare l’età pensionabile dei magistrati da 75 a 70 anni.
Un’etacombe. (..).
In compenso il Plenum era pronto a nominare il nuovo
procuratore di Palermo al posto di Francesco Messineo, scaduto il 31 luglio:
favoritissimo Guido Lo Forte, che in commissione si era imposto con tre voti
sui rivali Sergio Lari e Franco Lo Voi (un voto a testa). Ma un’irrituale
lettera del segretario del Quirinale Donato Marra ha bloccato la nomina,
imponendo – mai accaduto prima – di dare la precedenza ad altre 25 poltrone
vacanti: cioè di seguire – per la prima volta nella storia – l’ordine
cronologico, cominciando dall’imprescindibile Tribunale dei minori di
Caltanisetta. (…). Ma Diversi Giornali
hanno registrato le voci che vogliono il Colle ostile a Lo Forte e favorevole a
Lo Voi, reduce da Eurojust su nomina del governo Berlusconi e sponsorizzato
anche dal procuratore di Roma Pignatone. (…) . Il paradosso è che il Quirinale,
così come Renzi, non fa che lanciare moniti contro le logiche correntizie. E
ora Marra mette nero su bianco che “l’ordine cronologico”è “consigliato
dall’opportunità di evitare scelte riferibili a una composizione del Csm
diversa da quello che sta per insediarsi”. Cioè di rispettare le logiche
correntizie. Come se il capo della Procura più cruciale d’Italia dovesse essere
scelto non in base al curriculum, ma all’etichetta. Lo Forte, classe 1948, ha
retto accanto a Caselli il pool antimafia negli anni roventi del dopo stragi,
poi ha guidato la Procura di Messina. Lari, suo coetaneo, guida la Procura di
Caltanisetta. Lo Voi, di 9 anni più giovane, non ha mai diretto un ufficio
giudiziario. Non occorrono tessere o bandierine per decidere chi sia il più
esperto. Intanto la Dia, nella relazione del 4 agosto, avverte che Cosa nostra,
dismessa la strategia provenzaniana della “sommersione”, è pronta a colpire con
una nuova stagione di “scontro” dopo i 22 anni di Pax Mafiosa seguiti proprio
alla Trattativa. Lo dimostra la “scomposta deriva intimidatoria” contro alcuni
magistrati, in primis quelli che indagano sul patto Stato-mafia. Questo allarme
dovrebbe accelerare la nomina del nuovo procuratore di Palermo. A meno che non
si ricominci a trattare. E sempreché si sia mai smesso di farlo.
Marco Travaglio – Carta canta – L’Espresso – 28 agosto 2014 -
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