Papa Francesco sostiene
che siamo semplicemente di fronte alle rate di una Terza guerra mondiale.
Pagamento tranquillo, svolgimento lento, i Paesi da rottamare verranno pian
piano sostituiti con Paesi nuovi da rottamare più tardi, con calma. C’è un concorso aperto a tutti per
tracciare i nuovi confini, scegliere chi ci abiterà dentro, istruirli sulle
alleanze, almeno fino allo scoppio del conflitto successivo in termini
umanitari il prezzo è alto, ma la sperimentazione ha sempre i suoi costi, e per
liberarsi delle armi sarebbe bene cominciare a usarle massicciamente. Pare che
il turismo militare paghi, che sempre più gente si arruoli, che i contratti
siano a tempo indeterminato con liquidazione finale. Chiaro che il progresso
cambia anche i vecchi simboli. Anche perché siamo seri, non hanno mai
funzionato.
www.massimobucchi.com – Sottovuoto - Il Venerdì di
Repubblica – 12 settembre 2014
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