Non mi è mai capitato di essere così ferita da qualcuno da
sentire il bisogno di vendicarmi. Quindi non so come avrei reagito se una
persona mi avesse profondamente, pubblicamente umiliato: per questo non me la
sento di giudicare Valérie Trierweiler, l’ex compagna del presidente francese
François Hollande, l’ex première dame
di Francia che una mattina di gennaio di quest’anno apprese dalla radio che un
giornale di pettegolezzi pubblicava le foto del suo uomo mentre correva in
scooter per raggiungere la casa della sua nuova amante, l’attrice Julie Gayet.
La bella signora Trierweiler ha appena pubblicato Merci pour ce moment’, 320 pagine del velenoso racconto molto
personale e inedito dei suoi nove anni d’amore accanto a Hollande e dei
“diciotto mesi glaciali” in un suo appartamento all’Eliseo, il palazzo che
ospita il presidente. Che ha tentato prima di non reagire, ma poi si è
ricreduto: in due giorni le 200mila copie della prima tiratura sono andate
esaurite (ma alcuni librai si sono rifiutati di vendere quella “spazzatura”),
la stampa straniera si è precipitata sulle sue pagine, dopo che il gradimento
presidenziale era già precipitato nei sondaggi al 13%, e ha capito che in
qualche modo doveva pur rispondere. Limitandosi però a negare il sentimento più
infamante che la sua ex innamorata gli attribuisce e che ha indignato tutto il
Paese e forse il mondo: il provar disprezzo per i poveri, cioè per i suoi
stessi elettori, lui socialista da sempre, chiamandoli sans-dents, gli sdentati. Il libro e gli errori politici che gli si
attribuiscono, potrebbero costringerlo a dimettersi, provocando nuove elezioni.
La signora Trierweiler, cognome del suo secondo marito, 48 anni, un’origine
molto modesta da cui si è liberata con intelligenza caparbia e con la sua
elegante bellezza, tre figli avuti prima di conoscere Hollande, non è mai stata
simpatica ai francesi, soprattutto da quando, per gelosia del suo uomo, scrisse
un twitter per sostenere la candidatura del rivale di Segoléne Royal, la
precedente compagna di Hollande, unita indissolubilmente a lui dall’avergli
dato quattro figli. L’hanno infatti soprannominata “Rottwieler”, una che per
gelosia, allora come adesso, azzanna alla gola senza pietà.E’da quell’episodio
sciocco che il presidente deve aver cominciato ad amarla meno, anche se nel
libro dei sostiene che lui aveva chiesto di sposarla, per poi cambiare idea
“perché probabilmente aveva già conosciuto la Gayet”. Grazie per questo momento
è una pugnalata crudele all’immagine e quindi alla carriera del suo amore
perduto, un documento che potrebbe rovinarlo per sempre. Vendetta compiuta.
Ripeto, io non giudico, ma sono soprattutto le donne a giudicarla: a giudicare
molto negativamente il suo gesto, le sue rivelazioni vere o false, comprese
quelle private cui il presidente ha già detto non risponderà mai. Un esempio di
estrema volgarità, di incapacità a controllarsi, di mancanza di dignità, di
violenta mancanza di furbizia, soprattutto perché lei rivela che negli ultimi
tempi lui aveva cominciato a chiederle di rivederla, mandandole sino a 29 sms
al giorno. Se certamente questa biografia di un amore importante e finito male
le farà guadagnare molto, non è detto che non si rivolti contro di lei. Che si
faccia nuovi nemici spietati, che non riesca più a trovare un compagno, per lo
meno uno di potere, terrorizzato dal suo bisogno di vendetta. Certo, lei ha un
mestiere, è una brava giornalista, si occupa di bambini poveri, ma finito il
tempo del gossip, troverà ancora lavoro o attorno a lei si creerà il vuoto? La
sua mancanza di controllo la racconta lei stessa, senza vergognarsene. Quando
viene a sapere della nuova amante dai notiziari, “Crollo, non posso ascoltare,
mi precipito nel bagno. Prendo il sacchetto di plastica che contiene i sonniferi,
François mi segue. Cerca di strapparmi il sacchetto, io corro in camera, lui
agguanta il sacchetto che si strappa. Le pillole si sparpagliano sul letto e
sul pavimento, riesco a ricuperarne un po’. Mando giù quelle che posso. Voglio
dormire, non vivere le ore seguenti…”. Se tutte le persone tradite o
abbandonate, uomo o donna, tentassero il suicidio e ci riuscissero, la terra
sarebbe semidisabitata.
Natalia Aspesi – La Donna di Repubblica – 20 settembre 2014 -
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