Erano gli anni Cinquanta quanto Rita Levi
Montalcini scopriva la molecola che faceva crescere i neuroni, e grazie alla
quale, nel 1986 sarebbe arrivata al Nobel. Quasi sessant’anni dopo quella
molecola (o meglio la sua forma ricombinante umana, frutto della ricerca made
in Italy) è vicina alla sua prima applicazione clinica, come trattamento contro
la cheratite neurotrofica, patologica rara che colpisce la cornea e senza cure
risolutive. E i risultati dello studio multicentrico europeo Reparo, promosso
da Dompé – in cui la molecola della Montalcini viene somministrata come
collirio per riparare la cornea danneggiata – fanno ben sperare, come racconta
John Dart dell’University College di Londra. principal investigator, per la
Gran Bretagna. Professor Dart, perché
usare l’Ngf contro la cheratite neurotrofica? “L’Ngf stimola la crescita dei nervi,
anche se l’esatto meccanismo di azione non è ancora del tutto chiaro. Nella
cheratite neurotrofica la cornea, l’organo più innervato del corpo umano, viene
danneggiata – o in seguito a infezioni erpetiche, o per interventi chirurgici,
o per abuso di lenti a contatto o ancora a causa di carenze vitaminiche – e si
originano lesioni importanti che possono determinare anche perdita della vista.
L’Ngf migliora l’innervazione della cornea e aiuta a ripristinare la
sensibilità”. Sono i risultati dello
studio Reparo?” Al momento abbiamo dimostrato il profilo di sicurezza
dell’Ngf ricombinante somministrato come collirio. E nei pazienti coinvolti, in
particolare in tre dei quattro casi di cui mi sono occupato, si è avuta anche
una notevole guarigione delle lesioni corneali, migliorando di conseguenza
anche la vista”. Per quali altre
malattie potrebbe essere impiegato l’Ngf? “Oltre alla cheratite
neurotrofica, questa molecola è attualmente in fase clinica di valutazione
anche per il trattamento della sindrome dell’occhio secco (dry eye) e della
retinite pigmentosa. Entro la fine dell’anno si prevede il via di uno studio
sul glaucoma, negli Stati Uniti”.
Anna Lisa Bonfranceschi – colloquio
con John Dart – Neurologia – L’Espresso -
25 settembre 2014
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