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martedì 9 settembre 2014

Lo Sapevate Che: Perchè non ci sarà una terza guerra mondiale...



 Un anniversario interessante, il 2014: sono passati cento anni dallo scoppio della Prima guerra mondiale (l’Italia entrò follemente nel conflitto un anno più tardi, meglio sarebbe se non fosse entrata mai). Storici e giornalisti, si sono chiesti se vi sia il pericolo che una simile sciagura si ripeta. Chiediamocelo anche noi, prima che l’anno si chiuda, e quindi cada il pretesto per porsi la domanda. L’opinione prevalente è che un’altra guerra mondiale non ci sarà. Ma più di uno, anche fra gli ottimisti, esorta alla prudenza. Le analogie fra adesso e allora non mancano: l’aeroplano abbattuto in Ucraina cento anni più tardi richiama alla memoria l’attentato di Serajevo; la Russia è coinvolta adesso come allora, e Putin ha un caratteraccio, peggio degli zar. Regnava anche allora la certezza che la pace non corresse pericoli. E invece…Adesso c’è una preoccupante escalation di conflitti, in Iraq, in Siria. Prudenza: pericoloso cullarsi nell’ottimismo. Nonostante tutto farò anch’io, tuttavia, una previsione, e sarò categorico: la Terza guerra mondiale non ci sarà. Né ora né mai. E non ci sarò per una ragione semplice, elementare: non ci sarà la Terza guerra perché la gente non ne ha più voglia. Voi direte che una gran voglia di fare la guerra non c’era neanche allora, nel 1914 o nel 1939, e probabilmente avete ragione. Ma ci si prefiggevano obiettivi che potevano essere raggiunti solo guerreggiando. Oggi non più. Gli obiettivi del nostro mondo occidentale non sono più la gloria e il dominio sul mondo: sono molto più modesti, sono la tranquillità, il benessere, la dolce vita. Si può ricorrere anche un altro concetto: il senso della storia. Succede quel che succede nella vita dei popoli, si parte per le Crociate o si fanno le grandi scoperte geografiche, si scoprono nuovi continenti, si raggiungono grandi traguardi nello sviluppo della tecnica e dell’elettronica, solo quando questi eventi vanno nel senso della storia, né prima né dopo. Ma qui il discorso si complica, forse va ripreso in altra sede.
Piero Ottone – Vizi& Virtù – Il Venerdì di Repubblica – 29 agosto 2014 -

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