A oggi i paletti che proibiscono il gioco d’azzardo ai
minorenni e stabiliscono le sanzioni per chi li lascia entrare nelle sale gioco
o usare lo slot del bar sono contenuti nel decreto Balduzzi, datato settembre
2012. Ma non bastano. La campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo
“mettiamoci in gioco” (mettiamociingioco.org), firmata da trenta associazioni,
avanza maggiori richieste: che ogni forma di gioco sia accessibile solo dopo
aver presentato la tessera sanitaria con data di nascita; che si mettano in
atto iniziative di prevenzione nelle scuole, promosse dal ministero della
Salute e delle Politiche Sociali; che si vietino pubblicità in fasce orarie
protette, su mezzi pubblici e vicino a luoghi frequentati da giovani. Spiega la
psicoterapeuta Cristina Perilli: “Molte di queste richieste sono state recepite
dalla legge unificata, approvata dalla Commissione Affari sociali e al momento
in discussione in Parlamento”. Tra gli articoli a protezione dei minori: il
divieto di pubblicità al gioco d’azzardo e di mettere sul mercato nuovi giochi
per cinque anni, di aprire nuove sale da gioco e per scommesse sportive a 500
metri (la richiesta delle associazioni era che fossero 300) da centri di aggregazione
giovanile, scuole, ospedali, banche, uffici postali; inserimento di sistemi di
filtro in videogiochi e giochi online; inasprimento delle pene. A questo
proposito, sono appena stati annunciati i dati dei controlli sul territorio:
durante i primi sei mesi del 2014, per contrastare il gioco minorile, sono
stati effettuati 14.706 controlli, una trentina gli esercizi sospesi. La nuova
legge, se così approvata, istituirà un Osservatorio sul gioco e garantirà la
presa in carico dei giocatori patologici a cura del Servizio sanitario
Nazionale.
Daniela Condorelli – L’Espresso – 4 settembre 2014 -
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