Nel preciso istante in cui state leggendo queste righe,
miliardi di neutrini vi stanno attraversando indisturbati, senza lasciare
alcuna traccia. Nell’arco della nostra vita, forse uno solo di essi interagirà
con qualche particella del nostro corpo. E tuttavia, se queste minuscole
particelle non esistessero, noi non saremmo qui a parlarne. Numerosissimi (un
miliardo per ogni atomo dell’universo), patologicamente timidi, sfuggenti ed
elusivi ben più del bosone di Higgs, i neutrini custodiscono molti dei misteri
più fitti che ancora ci circondano. D’accordo, oggi sappiamo che non sono più
veloci della luce, né percorrono l’ormai famoso “tunnel Gelmini” tra il Cern e
il Gran Sasso. Eppure i loro segreti sono ancora quasi intatti. Sono passati 84
anni da quando Wolfgang Pauli ne ipotizzò l’esistenza e 58 da quando Reines e
Clowan ne riuscirono a “catturare” qualcuno; poi Fermi, Majorana, Pontecorvo e
altri, mentre intuivano o chiarivano parte dei loro strani comportamenti,
aprivano altri scenari inspiegabili. Su una particella che, come Fregoli, si
trasforma continuamente e ha una massa tanto piccola da apparire per molti anni
nulla. Dopo un entusiasmo iniziale, per molti anni la ricerca sui neutrini è
stata un po’ negletta, ma ora scienziati di tutto il mondo si sono gettati di
nuovo sulle loro tracce, convinti che lì possa trovarsi la risposta alle loro
domande. In “ Cacciatori di neutrini” (Codice – Le Scienze, Torino, 2014,(..),
Ray Jayawardhana ci racconta la storia di ciò che sappiamo e immaginiamo su
questa particella, dei fisici teorici che l’hanno inseguita con le loro
equazioni e degli sperimentali che la braccano in enormi rivelatori sotterranei
o a pochi passi dal polo Sud. Se riuscissimo a saperne un po’ di più, forse
riusciremmo ad avere qualche idea sulla materia oscura che ci circonda, sui
primi istanti dell’universo, sul perché esista più materia che antimateria o
sulla composizione chimica del nucleo del nostro pianeta. La caccia è aperta.
Bruno Arpaia – Scienze & Tecnologia – L’Espresso – 11
settembre – 2014 -
Nessun commento:
Posta un commento