Valvole Cardiache Non sempre la chirurgia mininvasiva è
la migliore. Soprattutto quando si tratta di un intervento delicato come la
sostituzione delle valvole cardiache che da qualche anno viene fatto anche
inserendo dei cateteri nell’arteria femorale, senza bisogno di aprire il torace
e, quindi, a una platea di pazienti più ampia rispetto al passato. A
consigliare prudenza è un grande studio presentato all’ultimo congresso
dell’American College of Cardiology dagli specialisti della Mayo Clinic di
Rochester, che sono andati a vedere cosa è successo, a un anno dall’intervento,
a 12 mila pazienti a rischio perché anziani e spesso affetti da altre malattie.
Il 24 per cento degli operati è deceduto,il 4 ha avuto un ictus. E quasi un
quarto di loro ha dovuto subire un nuovo ricovero per complicanze. Anche se non
si tratta di numeri molto lontani dalle stime – commentano gli autori – troppo
poco si sa sull’esito a lungo termine di operazioni così critiche.
Agnese Codignola – Cardiologia – L’Espresso – 23 aprile 2015
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