Etichette

sabato 18 aprile 2015

Lo Sapevate che: Ma è proprio impossibile avere un pò meno corruzione...



E’ Luogo Comune O Verità che l’Italia sia il paese più corrotto d’Europa? Insomma, ciò che continuiamo a vedere, da Roma mafiosa a Ischia mazzettara, passando per il Mose, ò’Expo, e un Pd percorso da bande, è ordinario tasso di corruttela – che ci vuoi fa’, è la politica – o straordinaria quotidianità criminale? E qualora record fosse, perché? Prima di tutto, però, un paio di osservazioni. A dispetto delle statistiche, in Italia c’è ancora tanta stampa libera che pubblica ogni notizia che trova senza guardare in faccia a nessuno. (..). E così, se si smazzetta a Procida o a Venezia, si scrive, magari talvolta rinunciando a quella prudenza necessaria quando si fa informazione: ma davanti a certe notizie forse è meglio rischiare che tacere, o no?. Anche i magistrati fanno il loro mestiere e dispongono di uno strumento formidabile, le intercettazioni, capaci di svelare mondi inimmaginabili. Pure qui ci sono abusi, si sa, e grande è la responsabilità di pm e giornalisti nel distinguere il grano dal loglio senza calpestare i diritti di nessuno. E certo si può sbagliare, ma non è un caso che ogni governo – e quello di Matteo Renzi non fa eccezione – corrisponda una riforma della giustizia che, immancabilmente, mette in discussione poteri dei magistrati e intercettazioni. Il procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, le vorrebbe addirittura abolire. Come se nascondere i reati significasse cancellarli, un po’ come fanno i bambini quando si tappano gli occhi convinti che così nessuno li veda.(..). Intendiamoci, che la corruzione possa essere sconfitta è impensabile, essa è insita nella natura umana e da che mondo è mondo appartiene alla politica, perfino come strumento necessario a conseguire i propri obiettivi. Ma da noi non è più questo. Già trent’anni fa Rino Formica, socialista, lamentava che “il convento è povero, ma i frati sono ricchi”; oggi, addirittura, si comincia a far politica solo per affermare il proprio personale potere, appunto, arricchirsi. Tra Le Tante Cause del decadimento c’è, prima fra tutte, la mancata selezione della classe politica, viziata da liste elettorali bloccate – che riservano il potere di scelta a pochi ras – e da partiti squagliati, più che liquidi. E l’idea che la politica appartenga dunque a ristrette oligarchie autoreferenziali demotiva e allontana gli uomini di buona volontà. Devastante è stato poi il cattivo esempio di leader e dirigenti, anche di antica militanza in un’area grigia dove favoritismi e trattamenti di riguardo si mescolano a finanziamenti occulti, appalti pilotati, tangenti in natura. (..). E Non Basta. Se qualche passo avanti è stato fatto con l’approvazione della legge Severino, con l’istituzione di un’autorità anticorruzione (Raffaele Cantone) e il ripristino del falso in bilancio, questo ahimè è ancora il paese non della certezza della pena, ma dell’impunità: come riassume Piercamillo Davigo, una volta si minacciava “ti faccio causa”, oggi la sfida è “fammi causa”. Non c’è un giudice a Berlino. Facile che, con tali premesse, prevalgano cinismo e rassegnazione. E però non c’è altro modo per ridare credibilità alla politica e alle istituzioni che impegnarsi a fondo per arginare il fenomeno. Prima che siano i corrotti a rottamare gli innovatori.
Bruno Manfellotto – Questa settimana  www.lespresso.it - @bmanfellotto – 16 aprile 2015

Nessun commento:

Posta un commento