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Post
scriptum. La settimana che si apre domani si concluderà sabato prossimo con la
ricorrenza del 25 aprile, festa della Resistenza contro il nazifascismo. Questa
festa fa parte della storia d'Italia, dal Risorgimento in poi. Quel movimento
ebbe molte ombre e contemporaneamente molte luci. Le figure più
rappresentative, molto diverse tra loro ma tutte votate alla fondazione dello
Stato unitario e democratico, furono soprattutto tre: Mazzini, Cavour,
Garibaldi.
La Resistenza fu una pagina di grande riscatto e anch'essa ebbe molte figure e apporti ideali e politici assai diversi: liberali, comunisti, monarchici, liberal-socialisti, socialisti. Ma il fine era comune e fu sancito dalla Costituzione che tuttora ci detta le regole di comuni principi di democrazia, libertà ed eguaglianza politica e sociale. Per ciò concluderò con le parole con le quali il presidente Mattarella ha concluso due mesi fa il suo discorso di insediamento al Quirinale: "Viva la Repubblica, viva l'Italia".
La Resistenza fu una pagina di grande riscatto e anch'essa ebbe molte figure e apporti ideali e politici assai diversi: liberali, comunisti, monarchici, liberal-socialisti, socialisti. Ma il fine era comune e fu sancito dalla Costituzione che tuttora ci detta le regole di comuni principi di democrazia, libertà ed eguaglianza politica e sociale. Per ciò concluderò con le parole con le quali il presidente Mattarella ha concluso due mesi fa il suo discorso di insediamento al Quirinale: "Viva la Repubblica, viva l'Italia".
Eugenio Scalfari – Editoriale – La Repubblica - 19 aprile
2015 -
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