La Minaccia Jiadista può arrivare anche dal cielo. Lo
scenario di un attacco dall’aria, in grado di rievocare la tragedia di
Manhattam dell’11 settembre 2001, è descritto in una nota dei servizi segreti
militari italiani. Nel cablo, il cui contenuto è frutto della collaborazione
tra le agenzie di intelligence europee, si parla di “estremisti islamici,
addestrati al pilotaggio, tra cui elementi di nazionalità marocchina, che
potrebbero condurre attentati terroristici contro Paesi nordafricani ed europei
mediante l’impiego di aerei civili e militari libici”. Quello dei piloti votati
ad azioni suicide è il grande caso incubo di tutti i servizi segreti. In questo
caso la trama viene collegata allo scacchiere libico, dilaniato dalla guerra
civile, e alla possibilità di impiegare aerei “non più sotto il controllo delle
autorità governative di Tripoli””. In questo caso, secondo il documento, i
velivoli decollerebbero dal suolo libico per poi “utilizzare tre corridoi aerei
passanti attraverso lo spazio aereo algerino, il deserto del Sahara e il
Mediterraneo”. I Servizi Segreti indicano anche che per la
pianificazione dell’attentato si sarebbe unita una multinazionale del terrore,
con il contributo di cellule attive in Iraq e in Siria e Ansar Al Sharia, il
gruppo eversivo libico nato alla vigilia della caduta di Gheddafi, network
ritenuto responsabile dell’attacco al Consolato statunitense di Bengasi nel
2012. Ansar Al Sharia è in gran parte confluito, per volontà del suo leader Al
Libi, alla fine di marzo, nei ranghi dello Stato Islamico. La segnalazione
raccolta nei file dell’intelligence viene considerata seria. L’Europa ha chiuso
i collegamenti aerei con la Libia a partire dall’estate del 2014; Marocco ed Egitto
– in coincidenza con l’alert dei servizi segreti – hanno compiuto lo stesso
passo in queste ultime settimane. Prima, è stato il governo di Rabat ad
annunciare, a metà febbraio, la sospensione di tutti i collegamenti della
compagnia di bandiera Royal Air Maroc; uno stop temporaneo dovuto a “motivi di
sicurezza”. A fine febbraio, anche l’Egitto ha deciso di chiudere il suo spazio
aereo, vietando ogni rotta con gli scali di Tripoli e Misurata e limitando il
traffico ai voli provenienti dagli aeroporti controllati dal governo di Tobruk.
Piero Messina – Esclusivo – 23 aprile 2015 -
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