Etichette

domenica 6 luglio 2014

Lo Sapevate Che: Per Posta....



 La corruzione oggi non è più di ieri.
Ma neanche meno…..

Caro Serra, da bambino mi piaceva il caramello, se lo assaggio ora non lo trovo particolarmente allettante. Questo mi fa diffidare di chi pensa che i buoni
sapori di un tempo siano ormai perduti, in realtà è il ricordo a essere dolce.
Dico questo perché non condivido il pensiero secondo cui dalle richieste sulla corruzione emerge un quadro peggiore della tangentopoli dei primi anni 90. Non è vero che allora si rubava solo per il partito o che la rete del malaffare non fosse così estesa, basta ricordare il maltolto nascosto nei divani di casa Poggiolini. Inoltre il professor Stefano Rodotà, esponente del Pds, ammoniva sul fatto che rubare per il partito era anche peggio perché i fondi illeciti servivano a favorire la propra corrente e la propria carriera politica, quindi inquinavano la democrazia.
Neppure è vero che si facevano opere utili su cui qualcuno faceva la cresta, mentre ora si farebbero opere inutili solo per rubare. Anche allora i Mondiali di Italia ’90 vennero considerati un evento utile a fabbricare tangenti e un vecchio titolo di Cuore diceva che con i soldi della Finanziaria si sarebbero fatte solo opere strettamente necessarie come il quarto anello di San Siro e la funivia Milano-Parma.
Quello che è veramente cambiato è che il Paese allora cresceva economicamente mentre ora decresce e la corruzione è un peso sempre più insostenibile.
Massimiliano Zocchi.

Caro  Zocchi, il caramello non piace neppure a me, e dunque sono d’accordo con la sua considerazione: il passato gode, nella nostra memoria, di un credito spesso eccessivo. Quel vecchio titolo di Cuore mi ha fatto tornare in mente quanto grave e cruento sia stato lo scontro politico e civile attorno alla prima Tangentopoli; e quanto compromessa, già allora, non solamente l’etica pubblica, ma anche quella privata. Erano gli anni della “Milano da bere” e di una spregiudicatezza di modi e di pensiero riassumibile nell’idea che l’ascesa sociale vale qualunque espediente, qualunque colpo basso. Il denaro, che era stato maledetto dal moralismo egualitarista degli anni Settanta, venne benedetto e santificato. Se oggi la corruzione ci pare “più grave” è in parte perché, come anche lei sottolinea, in una società impoverita le ruberie appaiono particolarmente oltraggiose. In parte perché forse speravamo che l’Italia fosse cambiata, almeno parzialmente, e la lezione di vent’anni fa ci avesse insegnato qualcosa. E’ vero che non dobbiamo indorare il passato; ma neppure dobbiamo essere indulgenti con un presente che stenta molto, da quel passato, a prendere la giusta distanza.
Michele Serra – Venerdì di Repubblica – 27 giugno 2014 –

Nessun commento:

Posta un commento