Sono scemo, chiedo i
danni a papà
Dopo il caso della
multinazionale del tabacco che ha pagato miliardi di dollari alla vedova di un
fumatore incallito, è un successo mondiale la moda americana del
“risarcimento”. Che tocca anche risuola tori di scarpe e parrucchieri….
E’ un successo mondiale la nuova bacco moda americana del
“risarcismo (refunding). La recente sentenza che condanna una multinazionale
del tabacco a risarcire con diversi miliardi la vedova di un fumatore morto di
cancro è destinata a fare scuola Si
stanno muovendo per chiedere risarcimenti anche gli eredi dei suicidi, citando
in giudizio chi la Smith & Wessen
(nel caso di suicidio per colpo alla tempia!), chi l’industria farmaceutica
(suicidio per barbiturici), chi le imprese di pavimentazione di marciapiedi e
selciati (suicidio per salto dalla finestra). “L’eccessiva durezza della quasi
totalità delle pavimentazioni urbane spiega John Rascal, avvocato specializzato
in refunding – è la causa di quasi tutte le morti per caduta dalla finestra.
(..).
Casi Limite Un caso molto controverso è quello
di Sam Korkham, che si è ucciso tagliandosi le vene con un coltellino svizzero:
la vedova, non riuscendo a rintracciare il fabbricante dell’arma, molto
affilata, ha citato in giudizio la Confederazione Elvetica. Molto dibattuto
anche il caso di Marcel Botardieu, un impiegato francese morto di infarto
mentre assisteva a una tappa molto appassionante del Tour de France: gli orfani
hanno chiesto un risarcimento milionario agli eredi di Karl Dreiss, inventore
del velocipede e dunque oggettivamente responsabile dei successivi sviluppi,
anche sportivi, della bicicletta. (..).
I Circoli Ovunque spuntano circoli di
appassionati risarcisti. che si riuniscono in sedute di autocoscienza elencando
i fallimenti e le disgrazie di una intera vita e scambiandosi informazioni su
come farsi risarcire, e da chi, in forma individuale o attraverso una “class
action”. “Ogni perfetto coglione – spiega il presidente della Feder-risarcisti
Oscar Parozzis – può risalire alle cause della propria coglioneria e avanzare
richiesta di risarcimento a una serie infinita di soggetti, privati e pubblici.
Si va dalla scuola materna fino al datore di lavoro, dal governo in carica,
responsabile della situazione politica insoddisfacente, ai governi precedenti,
che l’hanno provocata. (..).
Le Contromosse La diffusione del risarcismo provoca
ovvie contromosse nelle categorie più a rischio di finire in tribunale.
Iniziarono anni fa i cardiochirurghi, facendo firmare ai pazienti un documento
nel quale si spiegava che un’operazione a cuore aperto di otto ore, specie in
soggetti al di sopra dei novant’anni, comporta un certo rischio. Poi è toccato
ai medici in genere e a chiunque, per mestiere, abbia contatto fisico col
cliente, dal callista al barbiere, dal massaggiatore al sarto. “Questa messa in
piega può provocare danni psicologici ed estetici molto gravi”, è la nomale
dicitura con la quale si tutelano parrucchieri e pettinatrici. Anche i risuola
tori di scarpe fanno firmare ai clienti un foglio nel quale si prende atto che “la
superficie levigata della nuova scuola può esporre al rischio di scivolare se
si calpesta una merda di cane”.
Michele Serra – L’Espresso – 31 luglio 2014
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