Inquinamento indor. Rischi maggiori di irritazioni, infezioni respiratorie,
sensibilizzazioni allergiche ed effetti sul sistema riproduttivo, ormonale o
immunitario. Azioni di sorveglianza.
Bambini a rischio. Attenti ai costumi da bagno
Nei mobili della cameretta, nei detersivi per la casa, nei
vestiti e persino nei giocattoli: le sostanze tossiche che possono danneggiare
la salute dei nostri figli sono potenzialmente ovunque e sono parte integrante
del cosiddetto inquinamento indoor che, secondo le stime dell’Oms, è
responsabile di 4,3 milioni di decessi al mondo ogni anno. Nei bambini
l’esposizione ad alcuni inquinanti indoor si associa a un maggior rischio di
irritazioni, sindromi respiratori acuti, iper-attività bronchiale, infezioni
respiratorie e sensibilizzazione allergica. Una recente metanalisi di dieci
studi che coinvolgono 6387 pazienti ipotizza una relazione positiva tra
l’esposizione alla formaldeide e l’asma infantile. (…). Ma la formaldeide preoccupa soprattutto
perché l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC)ml’ha inclusa
fra i cancerogeni del gruppo 1, quelli per i quali la relazione fra esposizione
e tumori è dimostrata sia sugli animali che sull’uomo. “Individuata inizialmente
come fattore di rischio per i tumori del naso e della faringe, questa sostanza
è stata in seguito collegata anche alla leucemia mieloide”, spiega Pier
Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondaz. Ca’ Grande Policlinico
di Milano (..). Ma in casa, soprattutto nei mobili, troviamo molti altri
inquinanti tra cui il benzene incluso dalla Iarc fra i cancerogeni del primo
gruppo. Le sostanze tossiche possono “nascondersi” anche nei vestiti che
indossano i bambini. Lo dimostrano i dati dello studio “Piccoli mostri
nell’armadio” condotto da Greenpeace in cui sono stati testati 82 articoli per
bambini di marchi popolari, sportivi e di lusso, acquistati in 25 Paesi. Tutti
i marchi testati hanno almeno un prodotto nel quale sono state rilevate sostanze
chimiche pericolose tra cui PFOA (acido perfluuorottanico) nei costumi da
bagno, flatati e nonilfenoli etossilati in magliette e pantaloni. Si tratta di
interferenti endocrini, sostanze che, una volta rilasciate nell’ambiente,
possono avere potenzialmente effetti dannosi sul sistema riproduttivo, ormonale
o immunitario. Anche i prodotti per le pulizie di casa possono contenere
percentuali pericolosamente alte di metalli pesanti, sostanze acide o alcaline
che nel tempo possono causare fastidiose reazioni irritative. (..) . Quando non
è più adeguatamente protetta dal suo “scudo” naturale, la pelle diventa più
facilmente bersaglio degli agenti patogeni, tra i quali i metalli pesanti come
nickel, cobalto e cromo contenuti
proprio nei detersivi ed in molti detergenti per la casa”. Persino i
giocattoli possono essere un veicolo di sostanze potenzialmente tossiche. (..).
L’elenco fornito dal ministero della Salute è lungo ed include spade di
plastica al cromo e bolle di sapone con batteri mesofili in grado di provocare
infezioni. Di recente, Asialnspection (che effettua controlli della qualità per
il mercato asiatico) ha controllato in modo casuale 35 giocattoli di plastica
costruiti in Cina e destinati al mercato occidentale. Circa un quarto degli
oggetti conteneva pericolosi livelli di ftalati, non conformi alle
regolamentazioni. Un giocattolo, in particolare, superava di 130 volte il
limite massimo fissato negli Stati Uniti per il Dehp (di-2-etilesilftalato).
Irma D’Aria – La Repubblica – Salute/Prevenzione - 15
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