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lunedì 21 luglio 2014

Lo Sapevate Che: Questa Settimana...



 Bravo Matteo, ma ora cambia verso

Si torna a parlare di elezioni anticipate. E il premier dovrà scegliere se sfidare Berlusconi o Grillo. Eppure sono altri i test importanti che lo aspettano. A partire dalle riforme e dalla legge di stabilità

Forse non è un caso che proprio nel momento di massimo splendore di Matteo I, il tam-tam romano, sapientemente percosso, cominci a suonare di nuovo la musica delle elezioni anticipate. Se le riforme non arrivano in porto, dicono le voci, il premier potrebbe accusare oppositori e alleati pro tempore di affossare il rinnovamento e chiedere al Capo dello Stato di sciogliere le Camere.(..).
Il cammino delle riforme sta terremotando gli equilibri politici. Il voto di fine maggio ha rafforzato la leadership di Renzi (..). Così come, specularmente, la sconfitta di Grillo ha lasciato emergere nel movimento “due anime” (..)..che ora hanno diritto di manifestarsi: l’ala del vaffa e quella istituzionale; la piazza e la Camera; il no a tutto e il dialogo; Grillo e Di Maio. (..)
Poi, Probabilmente, Più che la vittoria di Renzi alle Europee potè il patto di ferro con Verdini & Berlusconi che invece di sancire il trionfo del grillismo duro e puro ha ridimensionato i 5 stelle e fatto crescere il loro il timore di restare fuori dal Grande Gioco,(..) che potrebbe portare dopo trent’anni a una riforma della Costituzione e a una nuova legge elettorale sui cui meccanismi sia Grillo che Berlusconi giocheranno la propria forza parlamentare. (..). Perché alla fine tra l’uno e l’altro, tra un sistema elettorale e l’altro Matteo dovrà scegliere: meglio sfidare Grillo o Berlusconi?. (..).
E Non Solo. Lo Sbandierato crono-programma del premier – “a marzo il lavoro, ad aprile la pubblica amministrazione, a maggio il fisco…” – ha avuto, e avrà, l’effetto di ingolfare il Parlamento con un mare di provvedimenti di carta, non solo legge elettorale e riforma della Costituzione (nuovo Senato, redistribuzione dei poteri tra Stato e Regioni) per i quali non basterà qualche mese di lavoro. Magari. L’elenco è lungo e sta a cuore ai nostri alleati europei ben più del bicameralismo e del premio di maggioranza: devono diventare realtà le norme anticorruzione; la riforma della Giustizia e della Pubblica amministrazione; i provvedimenti sul lavoro; il pacchetto fiscale; le misure per le imprese e per la cultura…E in mezzo c’è la legge di stabilità, e la necessità o meno di una dura manovra finanziaria a seconda della disponibilità dell’Europa a darci più tempo per i compiti a casa. Tra i quali, appunto, le riforme. Bisogna davvero “cambiare verso”.
Un test decisivo per il premier; per le cancellerie d’Europa, invece, l’ultima occasione per verificare l’attendibilità di un Paese che finora non ha rispettato la parola data. Questo Renzi lo sa. Speriamo che nessuno gli offra l’alibi dell’inconsistenza e della paralisi che lo spingerebbe dritto dritto all’ultima sfida. E a perdere altro tempo.
Twitter@bmanfellotto –Bruno Manfellotto – L’Espresso – 17 luglio 2014-07-17

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