Una spremuta di
giovinezza
Salire una rampa di scale? Missione impossibile. Ogni minimo
sforzo il cuore stringe il cuore in una morsa, perché anche il lavoro più
leggero lo manda in crsi per mancanza di ossigeno. Per chi soffre di forme così
avanzate di ischemia cardiaca, però, oggi c’è una speranza in più. Una
“spremuta” di cellule staminali, iniettata con una serie di microaghi
direttamente nella parete del cuore, là dove si trovano cellule ancora vive,
che possono quindi riprendere vigore. Il tutto senza bisogno di un intervento
chirurgico che il paziente non potrebbe sopportare. Le cellule “bambine”,
pronte a sostenere le colleghe tramortite dall’infarto, vengono distribuite
secondo un percorso definito a tavolino dagli specialisti, in piccole iniezioni
ripetute. Col tempo, il cuore può migliorare la propria capacità di ossigenarsi
e recuperare tono muscolare. E questo grazie a una tecnica messa a punto
all’Istituto Cardiologico Monzino di Milano.(…). Il giorno prima del trattamento
il paziente è sottoposto a un prelievo di midollo osseo, particolarmente ricco
di staminali. Le cellule vengono selezionate e trattate in laboratorio
dall’equipe di Giulio Pompilio, responsabile della medicina rigenerativa del
Monzino, in collaborazione con il laboratorio Verri del San Gerardo di Monza.
Il giorno dopo si procede al trattamento, previa attenta selezione delle zone
dove far arrivare le staminali, ovvero esattamente dove esistono ancora cellule
che possono riguadagnare una valida capacità di contrazione. “Il trattamento è
poco invasivo e viene effettuato sotto costante controllo di una microsonda
posizionata nel cuore”, spiega Corrado Carbucicchio, responsabile del
Trattamento Aritmie Ventricolari del centro milanese: “La speranza è una ripresa
della vitalità del ventricolo sinistro che comporti la riduzione dell’ischemia
e dello scompenso”.
Federico Mereta – L’Espresso 17 luglio 2014 –
Nessun commento:
Posta un commento