La Politica Non Può
Continuare a
delegare alla magistratura compiti che le appartengono. Non può chiudere gli
occhi su problemi amministrativi, sullo spreco di denaro pubblico, sulla
mancanza di ottimizzazione delle risorse economiche; e lasciar correre quando
un uomo dello Stato segnala distorsioni e irregolarità. E’ quanto accaduto per
i lavori nei penitenziari, per ampliare il numero dei posti. Un’inchiesta della
procura di Roma ha portato ad indagare nove persone fra le quali il commissario
straordinario all’emergenza carceri, il prefetto Angelo Sinesio. E’ accusato
dai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi di abuso d’ufficio, falso e diffamazione nei
confronti di Alfonso Sabella, ex magistrato antimafia a Palermo, ex direttore
generale del Dap e oggi al ministero della Giustizia in via Arenula.
La Politica Sapeva e non ha agito prima dell’azione
della magistratura.(…).
E sapeva pure da un uomo dello Stato ch negli ultimi due anni
ha segnalato, prima ai vertici del Dap, nella persona del capo del
dipartimento, Giovanni Tamburino, e poi al Gabinetto e alla segreteria dei
ministri Paolo Severino e Annamaria Cancellieri e infine anche alla Commissione
Giustizia della Camera, ciò che non andava negli appalti del piano carceri, le
irregolarità e i falsi. (…).
scopre che Sabella da direttore generale del Dap aveva
iniziato due anni fa a far vedere all’amministrazione penitenziaria che in
pochi mesi era possibile recuperare migliaia di “posti detenuti” con poche
risorse finanziarie. Il segreto era quello di puntare alle ristrutturazioni e
alle manutenzioni dei penitenziari esistenti, abbandonati da oltre un decennio.
E i risultati sono arrivati. Ma questa soluzione non è piaciuta. Perché si
spendeva poco? Realizzare, invece, un intero carcere è un grande affare per gli
imprenditori, che spesso sono amici dei politici. E così Sabella è stato
destituito dei suoi poteri. Tutto è transitato nelle mani del commissario
straordinario grazie anche al decreto “svuota carceri” voluto dalla Cancellieri.
(…). Sinesio proviene dai servizi segreti (Sisde), come pure dall’intelligence
arriva il suo collaboratore, l’architetto Mauro Draghi, che è marito della
commercialista Fiordalisa Bozzetti, la quale gestisce tutte le somme del piano
carceri. E la politica sa: a novembre Sabella scrive una dettagliata lettera
alla commizzione Giustizia che aveva ascoltato Sinesio: Per l’ex pm
quell’audizione è piena di falsità e omissioni, quindi denuncia le irregolarità
di cui si “sarebbe macchiato il commissario. Per Sabella ci sarebbero sati un
aggravio di costi anche per la progettazione, fino a determinare una spesa per
l’erario “in molti casi superiori addirittura al millecinquecento per cento”.
Sarebbero Bastati questi elementi per insospettire i
commissari della Giustizia, e invece non accadde nulla. E così Sabella si
rivolge ai pm denunciando irregolarità
e anomalie sul piano carceri.(..). Parallelamente il ministro
della Giustizia, Andrea Orlando, che ha criticato in diverse occasioni la
gestione straordinaria del piano carceri, presenta un esposto in procura
sull’affido di lavori di ampliamento e ristrutturazione. Proprio da questo
esposto sono nate ipotesi di corruzione. Siamo a quattro anni dall’avvio del
piano carceri con un fiume di denaro riversato nelle casse del commissario, con
l’emergenza non risolta. E con la politica che resta a guardare.
Lirio Abbate – L’Espresso – 3 luglio 2014 –
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