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lunedì 7 luglio 2014

Lo Sapevate Che: Carceri scandalo, ma la politica non vede....



La Politica Non Può Continuare a delegare alla magistratura compiti che le appartengono. Non può chiudere gli occhi su problemi amministrativi, sullo spreco di denaro pubblico, sulla mancanza di ottimizzazione delle risorse economiche; e lasciar correre quando un uomo dello Stato segnala distorsioni e irregolarità. E’ quanto accaduto per i lavori nei penitenziari, per ampliare il numero dei posti. Un’inchiesta della procura di Roma ha portato ad indagare nove persone fra le quali il commissario straordinario all’emergenza carceri, il prefetto Angelo Sinesio. E’ accusato dai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi di abuso d’ufficio, falso e diffamazione nei confronti di Alfonso Sabella, ex magistrato antimafia a Palermo, ex direttore generale del Dap e oggi al ministero della Giustizia in via Arenula.
La Politica Sapeva e non ha agito prima dell’azione della magistratura.(…).
E sapeva pure da un uomo dello Stato ch negli ultimi due anni ha segnalato, prima ai vertici del Dap, nella persona del capo del dipartimento, Giovanni Tamburino, e poi al Gabinetto e alla segreteria dei ministri Paolo Severino e Annamaria Cancellieri e infine anche alla Commissione Giustizia della Camera, ciò che non andava negli appalti del piano carceri, le irregolarità e i falsi. (…).
scopre che Sabella da direttore generale del Dap aveva iniziato due anni fa a far vedere all’amministrazione penitenziaria che in pochi mesi era possibile recuperare migliaia di “posti detenuti” con poche risorse finanziarie. Il segreto era quello di puntare alle ristrutturazioni e alle manutenzioni dei penitenziari esistenti, abbandonati da oltre un decennio. E i risultati sono arrivati. Ma questa soluzione non è piaciuta. Perché si spendeva poco? Realizzare, invece, un intero carcere è un grande affare per gli imprenditori, che spesso sono amici dei politici. E così Sabella è stato destituito dei suoi poteri. Tutto è transitato nelle mani del commissario straordinario grazie anche al decreto “svuota carceri” voluto dalla Cancellieri. (…). Sinesio proviene dai servizi segreti (Sisde), come pure dall’intelligence arriva il suo collaboratore, l’architetto Mauro Draghi, che è marito della commercialista Fiordalisa Bozzetti, la quale gestisce tutte le somme del piano carceri. E la politica sa: a novembre Sabella scrive una dettagliata lettera alla commizzione Giustizia che aveva ascoltato Sinesio: Per l’ex pm quell’audizione è piena di falsità e omissioni, quindi denuncia le irregolarità di cui si “sarebbe macchiato il commissario. Per Sabella ci sarebbero sati un aggravio di costi anche per la progettazione, fino a determinare una spesa per l’erario “in molti casi superiori addirittura al millecinquecento per cento”.
Sarebbero Bastati questi elementi per insospettire i commissari della Giustizia, e invece non accadde nulla. E così Sabella si rivolge ai pm denunciando irregolarità
e anomalie sul piano carceri.(..). Parallelamente il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha criticato in diverse occasioni la gestione straordinaria del piano carceri, presenta un esposto in procura sull’affido di lavori di ampliamento e ristrutturazione. Proprio da questo esposto sono nate ipotesi di corruzione. Siamo a quattro anni dall’avvio del piano carceri con un fiume di denaro riversato nelle casse del commissario, con l’emergenza non risolta. E con la politica che resta a guardare.
Lirio Abbate – L’Espresso – 3 luglio 2014 –

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