Sono in voga
dai tempi degli antichi egizi e facevano parte dell’equipaggio di ogni soldato
romano in missione per conto dell’impero. Era fatto di seta, lino, gusci di
noce o di budella di maiale. Il preservativo ne ha viste di tutti i colori
dalla notte dei tempi, ma oggi è usato “solamente” da 750 milioni di persone,
per un mercato globale di 5,4 miliardi di dollari, pari a 15 miliardi di condom
prodotti ogni anno. Secondo gli analisti del settore, il preservativo però tornerà
in auge nei prossimi anni, con punte di crescita delle vendite valutate fino
all’8.9 per cento all’anno, perché in molti paesi emergenti verranno adottate
politiche di pianificazioni familiare. E forse questi paesi ruberanno lo
scettro del suo utilizzo all’Europa, che per il momento è il più grande mercato
del mondo col 25 per cento degli acquisti. I condom più utilizzati sono quelli
con guaina al lattice naturale, ma ce ne sono anche al poliuretano o in pelle
d’agnello, quelli con o senza lubrificante. E’ anche accaduto che brand della
moda abbiano prestato il nome (a volte però a loro insaputa) a operazioni per
sensibilizzare sul rischio dell’Hiv: è il caso dei preservativi Louis Vuitton
(non autorizzati dall’azienda e firmati da Iraki Kiziria), Alexander Wang,
Chanel, Marc Jacobs. Ma i prezzi, non proprio abbordabili (fino a 279 dollari
per un pacco da 12 Chanel), non hanno aiutato a far decollare il condom
griffato.
Christian
Benna – L’Espresso – 10 luglio 2014
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