Tangentisti liberi e
felici, fumatori di canne in cella:
quando ci ribelleremo?
“Io non ce l’ho con te
ma con quelli che non t’hanno ancora buttato
di sotto”. E’ la famosa
frase di Ettore Petrolini rivolta durante uno spettacolo
a un fischiatore del
loggione. Si potrebbe usare per descrivere il sentimento
che prende un cittadino normale di fronte alla sostanziale
indifferenza con la quale altri cittadini normali accettano le notizie di
scandali e malaffare e furbate sparate ogni giorno in prima pagina. Con la
certezza ormai che a nessuno dei pubblici ladroni e bugiardi accadrà nulla di
grave,
L’ex sindaco di Venezia, lo stimabile Giorgio Orsoni, che per
anni ha finto di non accorgersi delle tangenti incassate dal suo partito, ha
già patteggiato una pena minima di quattro mesi ed è tornato in libertà, a fare
la vittima. Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto, che riceveva uno
stipendio parallelo di un milione all’anno dai progettisti del Mose, ha tentato
di giustificare il suo tenore di vita da sceicco mostrando i cedolini dello
stipendio da parlamentare.
E’ sicuro che a nessuno di lor signori accadrà nulla di grave
e non finiranno mai a scontare una pena nelle carceri, dove oggi invece
vegetano migliaia di pericolosissimi fumatori di canne e domani potrebbe
finirvi lo scrittore Erri De Luca, colpevole di aver espresso solidarietà alla
lotta contro la Tav.
E’ uscito di galera anche l’imprenditore Enrico Maltauro,
quello degli sprechi e delle tangenti sull’Expo, senza peraltro uscire da
nessuno dei ricchi appalti conquistati a suon di mazzette. In attesa che si
sviluppi il dibattito politico su questo (piccolo) paradosso, Maltauro festeggia
a piede libero il probabile acquisto degli F35, visto che ha ottenuto anche
l’appalto della fabbrica di Cameri. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti
che l’Italia non può rigettare l’acquisto dei difettosi caccia americani perché
si perderebbero i posti di lavoro dello stabilimento. D’altra parte, non vi è
chi non veda la convenienza di spendere soli quindici miliardi per ottenere in
cambio un migliaio di posti di lavoro, alla modica cifra di quindici milioni di
euro per ogni occupato.
In compenso il Parlamento combatte i mali della corruzione
politica e dell’evasione fiscale, a colpi di “provvedimenti mirati”. Sono assai
mirati: la responsabilità civile dei magistrati, la riduzione delle pene per i
corrotti, l’impunità per i nuovi senatori, l’ennesimo condono fiscale per gli
evasori. E l’opinione pubblica dov’è in tutto questo? Davvero, non dovremmo
avercela di più con chi ancora non li ha buttati di sotto?
Curzio Maltese – L’Espresso – 4 luglio 2014 –
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