Umberto Galimberti sull'inserto Donna del Giornale La Repubblica .
Con gli auguri di Natale ci si sfida l’un l’altro ....Sotto l’apparente bontà degli animi e sotto l’innocenza dei doni scambiati ... ciò che veramente si celebra è la potenza delle sfide simboliche dell’uomo contro l’uomo..
In ogni dono che diamo o riceviamo c’è infatti qualcosa di inquietante, perché quando è donata , quella cosa non è più solo quella certa cosa, ma porta con sé lo spirito del donatore ed è questo spirito che si scambia nei doni non le cose........
I doni non sono una cosa innocente ... essi infrangono la norma economica che regola la circolazione degli oggetti che si acquistano e si vendono per porre a confronto le soggettività che, attraverso il dono, ponendo sul tavolo quel pezzo da novanta che non si può né, ma solo accettare o rifiutare, l’amore. comprare e né vendere.
Ma anche l’amore non è una cosa innocente..... a confronto sono le rispettive soggettività, allora si esce dalla logica del mercato dove tutte le cose hanno un prezzo per entrare nella logica irrazionale del simbolo dove ciò che viene a confronto sono le potenze dell’anima che conoscono solo la legge del tutto o nulla
gli antichi .. si sfidavano... doni contro doni....perché nella magnificenza del dono c’era la celebrazione del proprio potere e l’umiliazione dell’altro.
Per questo avvertiamo tutti un sottile senso di costrizione nel dare e nel ricevere un dono, perché sotto l’apparenza della gratuito, in quel gesto, assolutamente non innocente, avvertiamo la trama segreta delle sfide delle soggettività....
Non guardiamo allora i doni e gli auguri di Natale con occhi innocenti...il Natale è anche, quando non soprattutto, la festa della nostra ombra e di quell’insincerità che, per mille ragioni e opportunità durante l’anno possiamo tenere ben nascosta nelle cantine della nostra anima.
Buona lettura. Condivido quello che scrisse tanti anni fa U. Galimberti.
Buona giornata.
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