LE TARME, fanno parte dell’ordine dei lepidotteri e sono dette anche tignole. Possono insinuarsi in pellicce, capi di lana o seta, spazzole e pennelli di crine. Forma un piccolo astuccio protettivo che aprendosi, la larva interna di trasforma in farfalla, che a sua volta può produrre altre uova.
Il loro ambiente ideale è una temperatura sui 25° e un’umidità intorno a 60-75 per cento.
Per evitarli, prima di riporre gli indumenti nell’armadio, per ogni cambio di stagione, si consiglia di lavarli e aggiungere nell’ultimo risciacquo un bicchiere di aceto, che è un odore sgradevole alle tarme. I capi vanno poi stirati col ferro ben caldo per eliminare eventuali uova. Per sicurezza, è bene scuotere con forza ogni capo prima di riporlo nei sacchetti protettivi: la tarma o le sue uova potrebbero essere nascosti tra le pieghe dei maglioni e dei cappotti.
Un’altra soluzione è quella di avvolgere lana, seta, pellicce in fogli di carta di giornale: l’inchiostro funziona da repellente.
Si possono anche usare prodotti antitarme come la canfora, che viene ricavata da una pianta giapponese; la naftalina che deriva dal catrame e il paradiclorobenzolo, prodotto di sintesi del petrolio.
Tra i prodotti naturali si trovano in commercio la Citronella proteggilana Vape, Biokill insetticida naturale, sacchetti profumati fai da te: unire in un sacchetto di tela fine o di tulle parti uguali di foglie di alloro e di mirto sminuzzate, fiori di lavanda, frutti di anice stellato e pepe nero.
I TARLI, sono coleotteri le cui larve, per raggiungere la maturità, devono nutrirsi di legno. Si noteranno delle tracce di segatura, ciò che rimane degli scavi e gallerie fatte dagli insetti. Se i tarli hanno i bordi netti, vuol dire che gli insetti sono ancora al lavoro. Se invece i fori presentano i contorni più sfrangiati e sono particolarmente chiusi, vuol dire che hanno abbandonato il legno.
I tarli colpiscono qualsiasi tipo di legno, tranne quello di pino marittimo.
Per evitarli, il legno, dopo essere stato pulito, può essere trattato, a pennello, con prodotti a base di cipermetrina o di petrolio, che bloccano lo sviluppo delle larve. Le nebulizzazioni dei prodotti spray invece non garantiscono un alto livello di protezione.
Il legno infestato va trattato con insetticidi a base di tetrametrina, da distribuire col pennello e con una siringa. Per aumentarne l’efficacia, l’area trattata andrebbe ricoperta da plastica, in modo da mantenere a lungo i vapori della tetrametrina all’interno dei tunnel scavati dai tarli. Se possibile, portare il mobile trattato all’esterno , poiché i prodotti sono tossici, per cui se possibile, eseguire il trattamento all’esterno.
Sia per i tarli che per le tarme, meglio evitare l’uso di pentaclorofenolo, molto tossico.
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