Frutti che arrivano da lontano, anche se, pochi lo sanno, molte piante vengono coltivate con successo in Sicilia, Sardegna e Calabria. Il momento migliore per portarla in tavola è quando in Italia arriva il freddo. Sono prodotti esotici che stanno di casa nell’emisfero opposto al nostro. Dove, mentre in Italia fa freddo, in quei paesi fa caldo e i frutti arrivano a giusta maturazione.
Per l’acquisto bisogna evitare i frutti con macchie scure e ammaccature (segnali di sofferenza da trasporto o eccesso di maturazione), prodotti troppo duri al tatto che denotano immaturità (privi di gusto zuccherino, di consistenza legnosa), oppure eccessivamente morbidi, o dalla buccia raggrinzita per la stagionatura prolungata.
E’ bene quindi acquistare la frutta al momento del consumo. Facendo attenzione a come si conserva, perché molti frutti soffrono la bassa temperatura dei nostri frigoriferi, meglio collocarli in un ambiente fresco, intorno a dieci-dodici gradi.
ANONA CHERIMOLIA
Annona cherimola
Dalla forma a cuore, il frutto è ricoperto da una scorza verde chiara che diventa scura quando è maturo. La polpa bianca, dolce e cremosa, contiene grossi semi neri.
Si mangia al naturale, o servito con macedonie e gelato.
Sbucciate e privata dei semi, la polpa può essere frullata ed è indicata per preparare sorbetti. E’ un frutto ricco di calcio e vitamina C.
GUAVA
Psdium guayana
Originaria delle Antille e dell’America centrale. La polpa può essere giallo crema, rosa o rossa e contiene numerosi granellini.
Va consumata matura, al naturale, preparata in sorbetto o in gelatina.
Il succo di guava è un’ottima base per i cocktail
AVOCADO
Persea sp.
Il nome deriva dalla parola azteca ahuacalt. La polpa tende a diventare scura e va bagnata con il succo di limone. Da consumare quando è morbido e cede leggermente al tatto.
Si può usare nelle insalate, per fare stupende salse, per condire pastasciutte o completare sughi speciali, nelle macedonie.
CARAMBOLA
Averrhoa carambola
Originaria dello Sri Lanka, ha una linea curiosa: una volta tagliata, le fette sembrano tante stelle. Il sapore è leggermente acidulo, talvolta aspro.
Va bene consumata nel dessert, nei sorbetti e come decorazioni nei cocktail e nei piatti di Natale.
FRUTTO DELLA PASSIONE
Passiflora edulis
Dal Messico si è diffuso al Centro e Sud America. La polpa giallo-arancio è dolce, con semini commestibili.
Va consumato al naturale, aprendolo come un uovo alla coque. Ottimo nelle macedonie, come sorbetto o mousse e nei cocktail.
PITAYA O FRUTTO DEL DRAGONE
Hylocereus undatus
Come il fico d’India, la piytaya è il frutto di una particolare specie di cactus. Quello con la buccia rossa viene dal Vietnam, quello con la buccia gialla dal Centro America.
La polpa bianca, con tanti semini neri, viene servita al naturale, come dessert, o con lime e zucchero.
LICI
Litchi chinensis
Originari della Cina meridionale, dove crescono a grappoli da una pianta rigogliosa. Ricchi di vitamina C, vengono consumati freschi , al naturale, specie in occasione del capodanno cinese.
La loro scorza rugosa di colore rosso-rosato nasconde un frutto dolce di colore bianco opalino e un grosso seme.
Conservati in sciroppo di glucosio, possono essere aggiunti alle macedonie.
Consumati al naturale o nelle macedonie.
MANGO
Mangifera indica
Viene coltivato in Asia da oltre 4000 Anni e ne esistono numerose varietà, diverse per forma, dimensione, colore e gusto. Quelle più comuni hanno la forma oblunga, sono di colore verde o rosso-arancio, possono pesare sino a 500 grammi, ma le varietà migliori rimangono quelle di piccola taglia, come l’Alphonso.
La sua polpa giallo-oro è ottima gustata al naturale o con una spruzzata di succo di lime e zucchero.
MANGOSTANO
Garginia mangostana
Singolare pomo dalla scorza bruno-viola, contiene una polpa divisa in cinque o sei spicchi che ricorda la testa d’aglio
Il frutto va gustato al naturale, fresco e a giusta maturazione. Va scelto quando la buccia cede a una leggera pressione. Gli orientali utilizzano la scorza per le proprietà antinfiammatorie.
PAPAIA
Carica papaya
Nel Sud America troviamo esemplari che sfiorano i dieci chili.
La polpa giallo-arancio si gusta con una spruzzata di limone e poco zucchero. Ricca di papaina, è facilmente digeribile e ottima per depurare il fegato.
AZZERUOLLA O LAZZERUOLO
Frutto giallo rosato simile a una piccola mela dolce, con polpa chiara, croccante, ricca di vitamine. Si raccoglie tra agosto e settembre. Molto deperibile. Si producono marmellate, gelatine, confetture e sciroppi.
CORBEZZOLO
Bacche rossastre con polpa gialla, molle e granulosa dal sapore acidulo. Oggi è usato come pianta ornamentale, ma un interesse nutrizionale: è ricco di vitamina C. Si consuma al naturale, spolverato di zucchero, usato anche per gelatine e marmellate. Consumato anche sotto spirito, come le ciliegie.
MELA COTOGNA
E’ un frutto globoso, ovoidale, profumato. Ricco di fibre, tannini e vitamina C, ha polpa dura e acidula ed è adatto solo alla cottura. Matura da ottobre a novembre, di norma viene usato per le confetture, per rinforzare il sapore dei frutti scipiti e la preparazione della cotognata, marmellata solidificata da tagliare a cubetti.
CORNIOLA
E’ un frutto carnoso e acidulo, di forma ellittica, con un nocciolo durissimo. Un tempo venivano raccolte acerbe e messe in salamoia. Si possono usare anche per preparare bevande, sciroppi e confetture.
GELSO
Si tratta di pseudo frutti globulari, molto succosi, provenienti dall’albero del Morus. Le more di Morus alba (gelso bianco) sono tonde piccole e il loro colore può variare dal bianco al nero. Quelle di Morus nigra hanno una forma oblunga, piuttosto grosse, di colore nero o rosso scuro e dal gusto più spiccato. Vengono consumati freschi ma si preparano anche granite e confetture.
GIUGGIOLA
Ha la grandezza di una oliva, forma elittica o sferica, a seconda delle qualità, colore marrone chiaro, che si trasforma poi in rossastro. La polpa è biancastra e compatta e il sapore subacido-dolciastro ricorda il dattero. Matura è dolcissima. Si consuma fresca o trasformata in marmellate e conserve. Si conserva anche sotto grappa.
NESPOLA
Frutto globoso, molto acidulo e astringente, di colore giallo-arancio. Contiene piccole dosi di caroteni, in complesso con poco interesse nutritivo. In passata si raccoglieva anche acerba e i frutti venivano fatti maturare nei solai sulla paglia per costituire la scorta invernale.
PERA VOLPINA
E’ una delle varietà di pere più diffuse e apprezzate sull’Appennino. Matura tra ottobre e novembre e si consuma prevalentemente cotta, o bollite lungamente con vino rosso e zucchero.
MELA RUGGINOSA
Del Gruppo delle renette grigie, il frutto matura a fine ottobre ed è molto sorbevole. Presenta buccia rugosa e un sapore molto dolce e caratteristico. In superficie ha una leggera “ruggine” naturale velata. Si usa per marmellate, cotta per accompagnare carni e selvaggina.
MELAGRANA
E’ un frutto a forma sferica contenente semi rossi avvolti in una polpa sugosa ricca di vitamina A e C. Simbolo di abbondanza e molto apprezzata dai romani (che ne preparavano il vino), presenta un sapore leggermente acidulo ma nel complesso molto gradevole. Si raccolgono a maturazione in autunno e si conservano a lungo.
OLIVELLO SPINOSO
Noto anche come “olivella”, è un frutto giallo aranciato, acidulo, simile ad un’oliva che resta sui rami tutto l’inverno. Ottimo per preparare frutta cotta con aggiunta di miele, o conservato sotto sale o aceto. Ricco di vitamine A, C, acidi organici e polifenoli,
SORBA
Matura in novembre e si presenta molto simile a una piccola pera. La polpa, un po’ acida, diventa dolce e succosa se lasciata maturare lentamente sulla paglia. Sono destinate anche alla preparazione di marmellate, o per ricavare liquori e distillati. Contengono discrete dosi di vitamina C e acido malico.